CEVO. I macigni sono scivolati a valle nel tratto sopra l’abitato di Andrista. Isolamento scongiurato grazie alla sp 84

Pioggia di pietre in Valsaviore Strada inagibile ad oltranza

Una delle rocce piovute sulla strada in località Fobbio di CevoFino a quando non saranno ultimate le operazioni di messa in sicurezza, la provinciale 9 resterà chiusa
Una delle rocce piovute sulla strada in località Fobbio di CevoFino a quando non saranno ultimate le operazioni di messa in sicurezza, la provinciale 9 resterà chiusa
Una delle rocce piovute sulla strada in località Fobbio di CevoFino a quando non saranno ultimate le operazioni di messa in sicurezza, la provinciale 9 resterà chiusa
Una delle rocce piovute sulla strada in località Fobbio di CevoFino a quando non saranno ultimate le operazioni di messa in sicurezza, la provinciale 9 resterà chiusa

Lino Febbrari È storicamente uno dei territori della Valcamonica più esposti al rischio smottamenti. E la conferma è arrivata la scorsa notte. Il distacco di materiale roccioso sotto il dosso dell’Androla a Cevo - il panoramico luogo nel quale si erge la Croce del Papa -, che ha causato la chiusura della provinciale 6 che da Cedegolo risale la Valsaviore, è l’ennesima dimostrazione che quella porzione di territorio è fragile dal punto di vista idrogeologico e che quindi necessita di interventi urgenti e risolutivi per la sua messa in sicurezza. Per fortuna anche stavolta i massi sono precipitati sulla carreggiata da un’altezza di alcune centinaia di metri senza provocare danni a persone e veicoli in transito, mentre altri sono rimasti pericolosamente in bilico poche decine di metri al di sopra dell’arteria provinciale appoggiati ai tronchi di secolari castagni. Per tutta la notte i carabinieri guidatati dal maresciallo capo Brunello Bacco e i volontari della protezione civile di Cevo coordinati dal sindaco Silvio Citroni hanno monitoratolo l’evolversi della situazione. Ieri mattina un geologo incaricato dalla Provincia ha effettuato un sopralluogo sulla parete rocciosa in località Fobbio sopra l’abitato di Andrista appurando che parecchi massi sarebbero ancora in precario equilibrio. A preoccupare è soprattutto una faglia più friabile individuata a mezza costa. Nelle prossime ore i tecnici decideranno quali azioni intraprendere per evitare altri distacchi o per provocare una caduta controllata, magari utilizzando micro cariche esplosive. Il versante del dosso dell’Androla è del resto storicamente instabile e prima di consentire il passaggio dei mezzi lungo la strada a valle è necessario accertare che non ci siano masse rocciose pericolanti. La strada provinciale nel frattempo resterà chiusa. I centri abitati sono comunque raggiungibili dalla strada provinciale 84. I disagi insomma si annunciano limitati. I responsabili della Provincia sulla scorta del vertice operativo ospitato ieri in Broletto sono ottimisti. «Le ricognizioni dovrebbero dare un quadro esaustivo già nelle prossime ore - ha spiegato Antonio Bazzani, consigliere provinciale delegato alla Viabilità -. Se non ci saranno nuove perturbazioni, le operazioni di messa in sicurezza saranno completate in tempi ragionevolmente brevi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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