Schianto
al ritorno
dal funerale

di Riccardo Caffi
Terenz Egghembergher
Terenz Egghembergher
Terenz Egghembergher
Terenz Egghembergher

Stavano ancora piangendo la scomparsa dello zio, appena accompagnato nell’ultimo viaggio, quando un nuovo e più tremendo dolore si è aggiunto al lutto di una famiglia di giostrai della Bassa. Lo schianto della sua automobile contro il ponte in cemento sopra il canale d’irrigazione a lato della strada non ha lasciato scampo a Terenz Egghembergher, 31enne, padre di due bimbi, Andrea di soli 2 anni e Alessia di 4.

LA TRAGEDIA si è consumata alle 17.20, lungo la Sp 65, tra il ponte sul fiume Oglio e Acqualunga di Borgo San Giacomo. Il giostraio, alla guida di una Renault Clio, sulla quale fortunatamente viaggiava da solo - la moglie Megghi Pergola era rimasta a casa con i figlioletti - tornava da Casalmorano (Cr) dove aveva partecipato con una schiera di parenti al funerale dello zio Mario Bernardi, 81 anni, capostipite di una numerosa famiglia molto conosciuta in particolare a Maclodio, dove da anni i giostrai trascorrono i mesi invernali in attesa delle fiere e delle sagre della bella stagione.

Terenz Egghembergher intendeva fermarsi dalla sorella a Borgo San Giacomo, appena oltrepassato il ponte sul fiume e superata la curva a sinistra, giunto quasi all’altezza della cascina Farina, prima della frazione, ha perso il controllo dell’automobile. I parenti che venivano dietro di lui hanno visto il veicolo sbandare, uscire di strada sulla sinistra, inclinarsi nel fosso e subito ribaltarsi per il violento urto contro il cemento del ponte. I primi a soccorrere l’automobilista sono stati gli stessi parenti testimoni della tragedia, ma per il giostraio non c’era più nulla da fare. Sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco di Orzinuovi e i Carabinieri del comando di Verolanuova. Gli agenti della Polizia Locale di Borgo San Giacomo, sulla sponda bresciana, e di Castelvisconti, sulla riva cremonese del fiume, hanno chiuso al traffico la strada stretta, ma la folla dei giostrai ha raggiunto a piedi il luogo della disgrazia, sostando in raccolto silenzio all’arrivo del carro funebre.

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