La bonifica delle Lamette prosegue, ma i tempi si annunciano lunghi. La vulnerabile e preziosa «oasi» incastonata nelle Torbiere è stata liberata di un altro piccolo strato di rifiuti plastici che sta soffocando il canneto mettendo a repentaglio anche l’avifauna. In prima linea è scesa anche la neonata associazione Amici delle Torbiere. Una sorta di battesimo del fuoco per i volontari che, sotto l’egida del consorzio della Riserva hanno operato al fianco del Gruppo Sub Iseo e dell’autorità di bacino. Con l’incedere dell’intervento di rimozione dei rifiuti, il quadro assume risvolti sempre più preoccupanti. La vegetazione del canneto in diversi punti è in sofferenza essendo completamente secco in piena stagione vegetativa. In poche ore, con l’impiego di un mezzo anfibio fornito da una ditta specializzata, è stata rimossa un’impressionante quantità di scarti, che hanno sostanzialmente riempito completamente il battello spazzino dell'autorità di bacino, solitamente impiegato per le alghe. È stato necessario quindi dividere le operazioni in diverse squadre: operatori a piedi effettuano la raccolta districando i rifiuti e riempiendo dei sacchi che vengono trasportati dalle canoe e da altre piccole imbarcazioni verso il battello. Fino ad ora è stato rimosso un decimo dei rifiuti totali. La bonifica definitiva arriverà solo in inverno, quando con l’acqua più bassa, la vegetazione non in crescita e fauna protetta ridotta si potranno effettuare operazioni più corpose e strutturali.
I RIFIUTI sospinti dalla corrente sono rimasti progressivamente intrappolati nel canneto, dove si sono sedimentati formando una vera e propria isola. A scoprirla è stato un ambientalista appassionato di canoa. Solo a quel punto si è mobilitato il Consorzio.