«Ca’ Bianca» in rovina, una ferita vista lago

di Giancarlo Chiari
L’ex albergo «Ca’ Bianca» di Paratico, da anni in totale abbandono
L’ex albergo «Ca’ Bianca» di Paratico, da anni in totale abbandono
L’ex albergo «Ca’ Bianca» di Paratico, da anni in totale abbandono
L’ex albergo «Ca’ Bianca» di Paratico, da anni in totale abbandono

Ceduto all’asta il Golf Hotel, nel centro storico di Paratico, che dovrebbe risorgere diventando un importante punto di riferimento alberghiero per il lago d’Iseo, continua invece il degrado che da oltre vent’anni sta trasformando in un buco nero l’albergo ristorante Ca’ Bianca, in località Tengattini.

L’ALBERGO con vista lago, costruito negli anni sessanta in una posizione invidiabile con accesso dalla Sp 12, è stato per decenni la più importante struttura turistico alberghiera di Paratico. Vicino al confine con Clusane, l’albergo domina una piccola baia del lago, dove quest’anno è stata collocata una chiatta attrezzata a spiaggia.

Ai tempi d’oro, con prenotazioni da tutti i paesi della zona, il ristorante è stato per decenni uno dei più richiesti per i grandi banchetti nelle ampie sale e nel parco esterno. A rendere popolare la Ca’ Bianca contribuivano anche la pizzeria, le sale per convegni, la piscina.

Ora è tutto in abbandono. L’area a lago, scampata alla speculazione edilizia, al contrario di quella a monte dove tra gli anni ’80 e ’90 sono stati costruite villette e residence, era tra le preferita tra le spiagge libere di Paratico.

SOLO RICORDI, ormai. L’albergo chiuse i battenti alla fine degli anni 90, dopo la scomparsa dei gestori: nessuno ha preso il loro posto e il locale è stato abbandonato.

«Gli eredi - ha raccontato una residente - non avevano interesse a continuare l’attività e chiusero l’albergo, nonostante non mancasse la richiesta. Continuò solo il ristorante, poi chiuse anche quello e da allora più nessuno ha ripreso l’attività, salvo i vandali e chi è entrato di notte per fare danni».

Chiuso anche il ristorante nel 2000, la Ca’ Bianca è diventata un deserto. La grande struttura, tra le maggiori del basso Sebino, un tre stelle con oltre cinquanta camere, sale convegni.

Senza custodi, l’enorme fabbricato ha subito gli effetti dell’abbandono, dapprima scritte sui muri, poi distruzione di insegne e vetrate e infine ingressi abusivi e saccheggi di quanto era rimasto.

IL PONTE DI CHRISTO ha riportato l’attenzione su quell’albergo chiuso e l’amministrazione ha ottenuto dalla proprietà la riapertura del grande parcheggio, proseguita tutta la stagione per chi faceva bagni di sole sulla chiatta trasformata in spiaggia.

Il sindaco Carlo Tengattini, che punta con determinazione sullo sviluppo turistico del paese, si augura che la Ca’ Bianca torni a svolgere il ruolo originario: «Se serve - ha dichiarato - siamo sempre pronti ad aiutare perché quell’albergo può essere fondamentale per il recupero della ricettività necessaria allo sviluppo».

Come lui la pensano molti residenti della località Tengattini, alcuni preoccupati che il lungo abbandono favorisca l’arrivo di vandali o sbandati.

Suggerimenti