Caso Zendra, aveva ragione il sindaco

di G.Z.

Una vicenda nata a Pontevico ha avuto ripercussioni polemiche anche a Marone. Nel 2016 l’Amministrazione municipale maronese aveva nominato quale consulente esterno, nel Nucleo di valutazione i risultati della pubblica amministrazione, un commercialista rinviato a giudizio in un procedimento penale. Una decisione che era stata oggetto di interpellanza della minoranza di «Uniti per Marone». Ebbene, quel commercialista, Danilo Zendra, è stato assolto in appello. Assolto con formula piena. IL SINDACO di Marone, Alessio Rinaldi, che non aspettava altro, scrive ora in una nota pubblicata sul sito del municipio: «Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione per l’assoluzione in appello con formula piena del dottor Danilo Zendra, da me scelto come componente del Nucleo di valutazione del Comune di Marone, del collega sindaco di Pontevico Roberto Bozzoni e di tutti gli altri imputati. Tutti gli accusati sono stati assolti su richiesta del procuratore generale che ha dichiarato che la sentenza di primo grado era errata». I soggetti rinviati a giudizio erano accusati di aver simulato la vendita delle scuole per incassare 400 mila euro, che poi il comune di Pontevico avrebbe restituito: ciò per evitare di sforare il patto di stabilità. Quindi un esposto firmato dalle minoranze consiliari di Pontevico aveva contestato come fittizio il rispetto del patto di stabilità. «Per quanto riguarda Marone - continua Rinaldi- dopo più di un anno di fango riversato su di me per la scelta di nominare il dottor Zendra, finalmente giustizia è stata fatta. La fiducia sulla serietà e professionalità di Danilo Zendra da parte mia non è mai stata messa in discussione. Ai consiglieri del gruppo di minoranza “Uniti per Marone” e alla componente dell’altro gruppo di minoranza “Vivere e crescere Marone”, che assieme hanno distribuito un volantino a tutte le famiglie maronesi, contenente allusioni e affermazioni infamanti sulla vicenda, chiedo che si dimettano. Se non intendono farlo, almeno abbiano la dignità di chiedere pubblicamente scusa al dottor Zendra, al sottoscritto e alla giunta da me guidata». In conclusione Rinaldi si associa alle dichiarazioni del sindaco di Pontevico, Roberto Bozzoni: «Giustizia è fatta. Non c’è di peggio di chi condanna ingiustamente un innocente. Chiederò i danni a chi mi ha infangato». •

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