Cogeme perde quattro Comuni
«Restare non è indispensabile»

di Giancarlo Chiari
La sede di Cogeme, a Rovato: quattro Comuni escono dalla società
La sede di Cogeme, a Rovato: quattro Comuni escono dalla società
La sede di Cogeme, a Rovato: quattro Comuni escono dalla società
La sede di Cogeme, a Rovato: quattro Comuni escono dalla società

I Consigli comunali di Erbusco, Paderno e Rudiano, soci storici di Cogeme, a cui si è aggiunto Provaglio, hanno deliberato di chiedere la liquidazione della propria quota della società, di cui 40 anni fa erano stati soci fondatori.

LE MOTIVAZIONE delle delibere dei quattro Comuni, che riprendono i criteri della legge Madia, sono le stesse: «Cogeme - ha spiegato Ilario Cavalleri, sindaco di Erbusco, con una quota del 7,598% del capitale - non è strategica nè indispensabile per le finalità istituzionali del nostro Comune. I servizi offerti da società e controllate si trovano sul mercato a condizioni migliori e, non essendo Cogeme soggetta al controllo del Comune, non è neppure una società in house. Dismettendo la partecipazione diretta, abbiamo dismesso automaticamente quelle indirette di partecipate da Cogeme».

Il 28 settembre, il consiglio comunale di Rudiano, con il 4,558% del capitale, ha deliberato la dismissione con gli stessi motivi, nella seduta in cui ha messo in liquidazione Rutilius, l’immobiliare del comune: «La liquidazione della Rutilius - ha spiegato il sindaco Alfredo Bonetti - era dichiarata nel nostro programma per il suo passivo insostenibile. Quella della partecipazione Cogeme, è invece perché non risponde ai criteri della legge Madia: non persegue le finalità istituzionali del Comune e in questi mesi Cogeme non ha presentato alcun piano industriale».

SONO SIMILI le valutazioni di Marco Simonini, sindaco di Provaglio, con lo 0,285 % del capitale: «La nostra partecipazione non è consistente, ma Cogeme in ogni caso per noi non risponde ai criteri della legge Madia».

Silvia Gares, sindaco di Paderno (il Comune di Antonio Vivenzi, presidente di Lgh), ha a sua volta spiegato: «Il 30 settembre, il Consiglio ha deliberato l’alienazione, imposta dalla legge Madia, della partecipazione in Cogeme di cui Paderno è socio fondatore. Questa decisione ha obbligato tutti, maggioranza e minoranza, ad approfondire le conoscenze: valutando la possibilità per Cogeme di rispondere ai requisiti della legge, si è giunti alla conclusione che non può soddisfarli, per il nostro Comune, come è scritto in delibera».

E l’azienda? Dario Lazzaroni, presidente di Cogeme, non ha accettato la richiesta all’ufficio stampa di un intervista sul tema.

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