Dalla scrivania
spuntano tre
chili di cocaina

La droga avrebbe fruttato sul mercato trecentomila euro I carabinieri mostrano lo stupefacente sequestrato a Gussago
La droga avrebbe fruttato sul mercato trecentomila euro I carabinieri mostrano lo stupefacente sequestrato a Gussago
La droga avrebbe fruttato sul mercato trecentomila euro I carabinieri mostrano lo stupefacente sequestrato a Gussago
La droga avrebbe fruttato sul mercato trecentomila euro I carabinieri mostrano lo stupefacente sequestrato a Gussago

Gli investigatori ritengono di aver portato alla luce il terminale strategico di una radicata rete di spaccio di sostanze stupefacenti nell’hinterland bresciano. Una considerazione che non nasce tanto, o meglio non solo, dalla quantità di droga sequestrata ma anche e soprattutto dalla qualità della cocaina, purissima e ancora da tagliare. L’artigiano 50enne arrestato aveva nascosto i tre chilogrammi di stupefacente in salotto. Non è chiaro se fosse soltanto il custode del tesoro di polvere bianca o se, come appare più plausibile, dovesse gestire in prima persone la trasformazione delle tre piastrelle di cocaina in dosi da distribuire al dettaglio attraverso una micro-rete di pusher. Lo stupefacente, del valore all’ingrosso di 100 mila euro, sarebbe stato sporzionato in tante piccoli dosi abilmente edulcorate con lattosio o cellulosa per aumentarne il peso e distribuite sul mercato al dettaglio dello «sballo» dove avrebbero fruttato una cifra vicina ai 300 mila euro.

I carabinieri del comando provinciale di Brescia hanno fornito pochi dettagli sull’operazione per non compromettere gli sviluppi di un’indagine che si annunciano particolarmente interessanti. L’operazione è partita per così dire dall’ultimo livello della filiera dello spaccio. Nel senso che i carabinieri scavando nel sottobosco dei consumatori di stupefacente e mettendo a frutto le loro conoscenze del territorio, sono riusciti a scoprire che nella zona di Gussago c’era un fornitore di una pletora di piccoli spacciatori.

L’ATTENZIONE dei militari si è concentrata sull’artigiano che è stato tenuto discretamente sotto sorveglianza per alcune settimane. I sospetti che fosse lui il lo «store» dello spaccio hanno via via trovato conferme e riscontri. I carabinieri hanno però dovuto attendere il momento giusto per entrare in azione, per non rischiare di fare un buco nell’acqua. Il blitz è così scattato quando gli investigatori hanno avuto la ragionale certezza che il 50enne avesse ricevuto il carico di droga. Così hanno fatto irruzione nella sua abitazione: la perquisizione non è stata neppure troppo laboriosa. Da una scrivania del soggiorno sono saltati fuori tre panetti di cocaina. Per l’artigiano sono scattate le manette. N.T.M.

Suggerimenti