Dopo l’oltraggio dei ladri
la chiesa di San Rocco
ha «ritrovato» la campana

La chiesetta di San Rocco
La chiesetta di San Rocco
La chiesetta di San Rocco
La chiesetta di San Rocco

Un furto sacrilego, perchè nel mirino è finita la campana di bronzo di una chiesa consacrata. Ma anche un oltraggio ai più cari ricordi di tante famiglie del posto, perchè in quel romantico luogo di culto di campagna tante coppie, per generazioni, avevano celebrato il loro matrimonio. E proprio la forza dei ricordi ha consentito di sanare l’oltraggio alla memoria.

FINALMENTE, dopo circa due anni da quel furto, è ritornata a suonare la campana della piccola ma storica chiesetta di San Rocco, a Provaglio d’Iseo, rimasta muta troppo a lungo.

Tutta colpa dei ladri di rame, pronti a ogni profanazione pur di mettere le mani sul prezioso metallo. In questi due anni il piccolo tempio sorto sulla collina del paese delle lame intorno al XIX secolo, era stato zittito. Muto, ridotto a una sorta di chiesa fantasma, senza uno strumento per farsi sentire, per scandire il passare del tempo e sottolineare con i suoi rintocchi le cerimonie e le ricorrenze.

FACEVA PENA lassù, quasi a guardia del vecchio castello sul monte a nord di Provaglio d’Iseo, vedere il campanile spoglio, privo di una campana che ne onorasse la storia e ne perpetuasse la secolare funzione.

E così un a gruppo di famiglie di Provaglio che hanno a cuore questo luogo molto amato dalla gente locale, ha pensato bene di mettersi in moto per raggranellare la somma necessaria per rimediare a quella triste situazione. I più attivi in questa mobilitazione sono state proprio le coppie di coniugi che si erano giurate amore eterno in quella chiesetta. Dopo alcuni mesi di passaparola, di confronti e di ricordi dei tempi passati, il comitato spontaneo ha messo in pista una raccolta fondi, che ha fruttato il necessario per una nuova campana, non più in rame, così da non far cadere i ladri nuovamente in tentazione.

UNA GARA di solidarietà, un atto collettivo d’amore che non si è limitato alla sola campana, ma che ha provveduto a tutto il «corredo» indispensabile per celebrare le funzioni in San Rocco: «Una somma che abbiamo utilizzato - spiegano i promotori della colletta - per ridare fiato al campanile e comprare il necessario anche per dire messa, dalle ampolline, alle tovaglie per coprire l’altare».

Da alcuni giorni la campana, naturalmente non più in rame, (così i malintenzionati se ne staranno alla larga non essendo remunerativo un eventuale nuovo furto), ma di una lega meno nobile, ma altrettanto efficiente, fa bella mostra di se. Una storia a lieto fine grazie al buon cuore di queste persone e di alcune associazioni del paese che si sono autotassate per riparare al gesto criminale di due anni fa. F.SCO.

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