ROVATO

Elezioni, è giallo sull'eleggibilità di Manenti

Se il candidato dovesse essere eletto senza saldare il «sospeso» sarebbe incompatibile con la carica
Roberto Manenti
Roberto Manenti
Roberto Manenti
Roberto Manenti

Che la partita elettorale di Rovato fosse un «Tetris» politico non facile da risolvere era capibile fin dalle prime battute elettorali. Ma che alla vigilia delle ultime settimane di campagna, con le liste chiuse e i candidati sui blocchi di partenza, si aprisse un vero e proprio giallo non era di sicuro preventivabile. Niente voci di corridoio o veleni politici, ma «segnalazioni circostanziate» che fanno riferimento alle norme di legge e ai regolamenti amministrativi. Così si spiegano le segnalazioni arrivate in redazione a Bresciaoggi da più parti per cui l'ex sindaco di Rovato, Roberto Manenti, «non sarebbe eleggibile».
Tra le fughe del palazzo municipale nei giorni scorsi le voci si sarebbero rincorse fino ad avere conferma: nei prossimi giorni qualcuno è pronto a sollevare «l'incompatibilità alla carica di Sindaco del Candidato Roberto Manenti ai sensi dell'art. 63 comma 1 n. 5) e 6) del D.lvo 267/2000».
UN MODO COMPLICATO e tutto di legge per dire che, avendo una causa passata in giudicato che lo costringerebbe a risarcire il Comune per la diatriba nata in seguito alla manifestazione «Stelle di fuoco in Franciacorta», organizzata quando era sindaco, Manenti può candidarsi ma, se eletto, sarebbe costretto a saldare il suo debito con il Municipio o, in caso contrario, rinunciare all'incario facendo commissariare il Comune. Del resto la legge è chiara quando sostiene, all'articolo 5 del decreto 267, l'incompatibilità di «colui che, per fatti compiuti allorchè era amministratore o impiegato, rispettivamente del comune è stato, con sentenza passata in giudicato, dichiarato responsabile verso l'ente, istituto od azienda e non ha ancora estinto il debito». Manenti, con sentenza di primo grado 255/08 pronunciata avanti al Tribunale di Brescia, seconda Sezione Civile nel procedimento 2523/2005, confermata in appello e passata in giudicato, è stato condannato a rifondere al Comune di Rovato le spese di lite (che dovrebbero ammontare a circa 34 mila euro).
Secondo quanto si apprende in Comune, però, tali spese non sono state ad oggi versate nelle casse del Municipio. Come dire che l'ex sindaco può quindi presentare la propria candidatura e la propria lista, ma nel caso in cui dovesse essere eletto gli verrà concesso dal consiglio comunale un termine per «rimuovere la causa di incompatibilità», quindi per saldare il proprio debito nei confronti del Comune di Rovato. La pena sarebbe la decadenza da ogni carica (sindaco o consigliere). In conclusione: se Manenti venisse eletto sindaco non pagando il debito si andrebbe a nuove elezioni.
Un giallo che solo il candidato potrà chiarire o saldando subito la quota in sospeso o chiarendo le ragioni per cui, fino ad oggi, il Comune non è stato pagato oppure confermando di non avere alcuna pendenza con Rovato. GIU.SPAT.

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