Franciacorta, più vigneti e meno fabbriche

di Claudio Andrizzi
Vigne in Franciacorta: tra 10 anni saranno la prima fonte di ricchezza
Vigne in Franciacorta: tra 10 anni saranno la prima fonte di ricchezza
Vigne in Franciacorta: tra 10 anni saranno la prima fonte di ricchezza
Vigne in Franciacorta: tra 10 anni saranno la prima fonte di ricchezza

«Questo territorio nel 2027 sarà il fiore all’occhiello dell’Italia, attraverso un sempre più marcato spostamento dell’asse economico in un contesto di ruralità post industriale». Questa l’istantanea della Franciacorta scattata dal sociologo Domenico De Masi, al convegno organizzato all’Albereta di Erbusco dal Consorzio di tutela nel 50esimo della denominazione.

UN APPUNTAMENTO non solo celebrativo, ma pensato per delineare strategie, come annunciato dal presidente dell’ente consortile Vittorio Moretti: «Dobbiamo tornare ad essere visionari come mezzo secolo fa per affrontare le nuove sfide», aprendo una giornata che ha visto la partecipazione di personaggi come il leader di Eataly Oscar Farinetti, il presidente di Altagamma Andrea Illy, il governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni.

Da questo intento la decisione di commissionare a De Masi uno studio di previsione, come strumento per progettare il futuro del comprensorio da qui a dieci anni.

«Nella composizione del Pil franciacortino 2027 l’industria sarà sorpassata dall’agricoltura di qualità e dal turismo - ha spiegato il sociologo -. La viticoltura sarà il vero elemento di trasformazione culturale, in uno scenario dove il vigneto sarà biologico tra il 90 ed il 100%».

Tutto questo in un quadro in cui l’interesse del pubblico continuerà ad aumentare: «Il Franciacorta sarà leader nel segmento del metodo classico italiano. Una produzione limitata di eccellenza, bandiera di tutta la Lombardia. Anche il prezzo medio del prodotto continuerà a crescere in uno scenario dove aumenterà anche l’export».

Insomma, una prospettiva di forte crescita e sviluppo sulla quale anche Oscar Farinetti si è detto perfettamente d’accordo: «La strada èquella giusta - ha detto lo stratega di Eataly -, soprattutto per l’orientamento al bio, sul quale però bisogna accelerare: credo che fra dieci anni tutta Italia sarà bio».

D’accordo Andrea Illy, che ha ricordato come «il Franciacorta sia il simbolo eccezionale di un’Italia che ha opportunità straordinarie. Ma ai produttori e al consorzio consiglio di cancellare dal proprio vocabolario due parole: Champagne e spumante».

Importante anche il rapporto con il turismo, che sarà sempre più di nicchia ma che ha bisogno di un territorio di qualità: «La Franciacorta è un’eccellenza assoluta che deve difendere il suo patrimonio - ha detto il presidente Maroni -. Per questo abbiamo varato il primo piano territoriale d’area con il quale 22 Comuni dovranno collaborare a valorizzare la vocazione vinicola e agricola».

Tra i fattori chiave anche l’internazionalizzazione. Con un occhio di riguardo verso gli States: «Stiamo facendo del nostro meglio per uscire dall’Italia - ha ricordato Moretti -. Anche negli Usa possiamo crescere, come dimostrano i risultati riscossi in Giappone.

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