I frati dicono «sì» alla tangenziale della discordia

di Cinzia Reboni
Una veduta del santuario della Madonna della Neve: dopo anni di battaglie i frati hanno accettato il passaggio della tangenziale di Adro
Una veduta del santuario della Madonna della Neve: dopo anni di battaglie i frati hanno accettato il passaggio della tangenziale di Adro
Una veduta del santuario della Madonna della Neve: dopo anni di battaglie i frati hanno accettato il passaggio della tangenziale di Adro
Una veduta del santuario della Madonna della Neve: dopo anni di battaglie i frati hanno accettato il passaggio della tangenziale di Adro

Qualcuno potrebbe definirlo un colpo di scena o una svolta epocale, una scelta ponderata o il frutto di una trattativa serrata. L’unica certezza è che venerdì sera è stato siglato l’accordo tra il Comune di Adro e i frati carmelitani del Santuario della Madonna della Neve, che, dopo un braccio di ferro di cinque anni, dà il via libera alla costruzione della tanto contestata tangenziale. «L’intesa riguarda il collegamento tra via per Torbiato e il santuario», conferma il sindaco Paolo Rosa. In sostanza, il primo lotto della bretella che attraversa i vigneti. «L’intesa - precisa Rosa - è il risultato di una lunga mediazione. Evidentemente, dopo anni di battaglie, anche i frati hanno capito che si tratta di un’opportunità anche per loro». Resta invece ancora aperta la trattativa con la società Terra Moretti, proprietaria di un lotto di terreni coinvolti dal passaggio dell’infrastruttura. CONTRO LA TANGENZIALE di Adro negli ultimi sei anni sono insorti un po’ tutti: i cittadini, le minoranze, il Comitato spontaneo 1519 (che aveva raccolto più di tremila firme), il Consorzio del Franciacorta e i sindaci dei paesi confinanti. I frati carmelitani avevano presentato un ricorso al Tar. Una «struttura inutile», l’hanno sempre definita gli oppositori, «che andrebbe a minacciare pure il laghetto del Sala, l’ultimo stagno naturale di origine interglaciale sopravvissuto in Franciacorta». Il fronte del no è stato rafforzato dalle interrogazioni in Regione: l’ultima depositata proprio mentre prendeva forma l’intesa, dal consigliere del M5S Ferdinando Alberti, che in considerazione «delle potenziali ricadute ambientali e sulle aree di pregio», chiedeva alla Giunta del Pirellone di bloccare il progetto. Tutto era iniziato nel 2012 quando l’esecutivo di Adro guidato all’epoca da Oscar Lancini, attuale vicesindaco, aveva inserito nel Pgt il progetto della tangenziale quale unico intervento possibile per risolvere un problema di viabilità causato da una strada comunale «insufficiente per far fronte sia alle esigenze dei due istituti scolastici, che contano oltre duemila studenti, sia al flusso di pellegrini al santuario». Le prime azioni dei religiosi contro il progetto risalgono al 2013, anno in cui i frati presentano un ricorso al Tar, sostenuto dal Comitato 1519 e con l’intervento ad adiuvandum della Provincia. Lo stesso Consorzio Vini Franciacorta aveva espresso nel 2016 la sua contrarietà, sottolineando «l’impatto negativo su uno degli angoli di territorio di particolare pregio paesaggistico e storico e ad oggi non contaminato». La costruzione dell’arteria - che correrà a 143 metri dal settecentesco santuario gestito dal 1912 dai Carmelitani - dovrà infatti necessariamente sacrificare circa un ettaro di vigneti, con una perdita stimata di 8400 bottiglie all’anno. I TERMINI della trattativa tra Comune e Carmelitani, e l’eventuale «peso» dei benefit, non sono noti: «L’accordo, che è già stato depositato, verrà illustrato nel Consiglio comunale in programma ai primi di luglio - annuncia Paolo Rosa -. Prima di allora dovremo definire alcuni passaggi delicati». Rosa parla di «una soluzione condivisa al termine di una lunga trattativa. Ma è proprio compito della politica cercare di trovare delle soluzioni nell’interesse collettivo. Ognuno ha messo in campo le sue ragioni e gli strumenti per portare avanti le sue istanze. Non sono mancate le polemiche e purtroppo le strumentalizzazioni, ma è evidente che il percorso scelto dall’Amministrazione di Adro non era sbagliato. Evidentemente questa tangenziale non è cosi inutile...». Qualcosa dunque, dopo tanti anni, si è mosso. «Più che qualcosa», conclude il sindaco. •

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