Il lago Maggiore
scopiazza
«Floating piers»

di Cinzia Reboni
L’originale di Christo tra Sulzano e Montisola:  un evento artistico, mediatico e turistico di livello mondialeLa «copia» del lago Maggiore: una passerella che potrebbe essere realizzata tra Verbania e Stresa
L’originale di Christo tra Sulzano e Montisola: un evento artistico, mediatico e turistico di livello mondialeLa «copia» del lago Maggiore: una passerella che potrebbe essere realizzata tra Verbania e Stresa
L’originale di Christo tra Sulzano e Montisola:  un evento artistico, mediatico e turistico di livello mondialeLa «copia» del lago Maggiore: una passerella che potrebbe essere realizzata tra Verbania e Stresa
L’originale di Christo tra Sulzano e Montisola: un evento artistico, mediatico e turistico di livello mondialeLa «copia» del lago Maggiore: una passerella che potrebbe essere realizzata tra Verbania e Stresa

Replicare il miracolo, ma senza Christo. Qualcuno l'ha già ironicamente bollata come un'idea artisticamente e (turisticamente) blasfema. Esportare The Floating Piers dal Sebino al lago Maggiore suona un po' come far copiare un Picasso a un bambino. Dopo che Orta ha declinato l'invito, potrebbe essere Pallanza a ospitare la «passerella» sull’acqua a imitazione di quella che accese i riflettori del mondo sul Sebino. A farsi avanti è stato il sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, allettata dal successo planetario del Ponte di Christo, che per 16 giorni nel 2016 collegò Montisola a Sulzano. Ogni paragone tra le due opere sfiora il sacrilego. La passerella galleggiante tra Pallanza, frazione di Verbania, all'isolino di San Giovanni, misurerebbe circa 300 metri contro i 6 chilometri di The Floating Piers. L'ingresso sarebbe a pagamento (mentre la magia di Christo era gratuita). Per installarla ci vorrebbero circa 30 giorni a fronte dei 4 mesi sul lago d’Iseo. Senza contare che i 15 milioni per realizzare The Floating Piers sono stati investiti dall'artista e finanziati con la vendita di bozzetti e disegni della performance. IN RIVA al lago Maggiore invece, per reperire più di un milione di euro necessari all’impresa, si aspetta il contributo dell’Unione Europea, grazie al Piano Juncker. Rispetto al «ponte» di Christo, qui la passerella sarebbe riutilizzabile: smontata in primavera e riassemblata in autunno, per essere utilizzata nella bassa stagione. L'idea è liberamente tratta da The Floating Piers e dai suoi grandi numeri: 1 milione e 200 mila visitatori, un fatturato giornaliero di 4,2 milioni di euro, un incasso complessivo per le imprese del territorio di oltre 88 milioni. Ma, soprattutto, un’eredità di immagine internazionale dal valore inestimabile. «QUELLO CHE È AVVENUTO nel 2016 sul lago d’Iseo non potrà mai essere replicato in nessun altro posto del mondo - commenta il sindaco di Montisola, Fiorello Turla -. La performance di Christo ha avuto un successo planetario per molti motivi, non ultimo il fatto che poteva essere vissuta gratuitamente. La passerella sul lago Maggiore, con tutti i limiti rispetto all’opera di Christo, potrà anche incuriosire, ma non sposterà le masse. Christo ha fatto una performance unica e irripetibile, come lui stesso ha sottolineato più volte». «The Floating Piers era una grande opera d’arte contemporanea - sottolinea Diego Invernici, primo cittadino di Pisogne - e la durata di soli 16 giorni è stato il valore aggiunto. Questa mi sembra brutta copia, e il risultato non potrà che essere deludente, anche sotto il profilo del ritorno economico. Certo, fa piacere sapere che ci sono altri territori che guardano al lago d’Iseo con ammirazione e curiosità, ma non mi sembra questa la strada giusta». •

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