Il lungolago di Clusane ostaggio
dei «rigurgiti» di acque nere

di Alessandro Romele
L’acqua zampilla dai tombini allagando il lungolago di Clusane
L’acqua zampilla dai tombini allagando il lungolago di Clusane
L’acqua zampilla dai tombini allagando il lungolago di Clusane
L’acqua zampilla dai tombini allagando il lungolago di Clusane

Il problema, dicono i residenti, va avanti da troppo tempo: ogni qualvolta un temporale si abbatte sul Basso Sebino, per il lungolago di Clusane d’Iseo sono dolori. Piazza Porto dei pescatori, a due passi dal centro storico, a ridosso del lago: nella notte tra martedì e mercoledì ha piovuto molto.

IL RISULTATO, come sempre succede in questi casi, è stato l’allagamento dell’intera zona su cui si affacciano alcuni esercizi commerciali, ristoranti, hotel, una gelateria, e numerosi appartamenti privati. Fosse solo l’acqua il problema, odori nausebondi causati dalle acque scure che zampillano dai tombini, sporcizia lasciata dal terriccio e il fango trasportato dall’acqua, il tutto, ovviamente, finisce dritto nel lago d’Iseo.

Nel primo pomeriggio di ieri sono giunti sul posto gli operai di AOB2, che gestisce il servizio fognario del paese. Loro stessi hanno potuto fare ben poco, oltre che ripulire la piazza con gli idranti e cercare di sistemare il tutto per renderlo presentabile. «Siamo stanchi, non è possibile una situazione del genere - lamenta Luigi Bosio, che qui lavora e abita - ogni volta lo stesso problema. L’acqua sporca e nauseabonda entra nelle case, forma enormi pozzanghere: non è certamente una bella presentazione per chi passa e per il turismo che pure a Clusane d’Iseo non manca. Pensate un po’ a chi vive in questa piazza: costretto a convivere con questa situazione».

Con l’IPhone hanno girato anche un video che verrà messo in rete a breve perché, spiega «vogliamo che tutti vengano a conoscenza di questa situazione. Abbiamo più volte segnalato il caso in Comune e all’azienda che dovrebbe prendere in carico la situazione; abbiamo chiesto un intervento risolutorio. Niente da fare, ogni volta che piove qui si scatena l’inferno». In effetti, anche in vista della bella stagione che è alle porte, e del Ponte di Christo che mostrerà il Sebino al mondo, non si tratta di un bel biglietto da visita.

«Pensate che figura se tutto questo succedesse a giugno, nel bel mezzo dell’evento artistico - aggiunge Bosio - i turisti, una volta tornati a casa, magari arrivati fin qui dall’estero, racconterebbero di un lago sporco e impreparato a certi avvenimenti atmosferici. Non è una bella pubblicità». Bosio si dice disposto addirittura a ricorrere alle vie legali. La soluzione, a questo punto è necessaria. Dal palazzo municipale risponde l’assessore ai Lavori pubblici, Pasquale Archetti: «Comprendiamo la rabbia degli abitanti di Clusane - dice - sappiano che noi siamo altrettanto arrabbiati. Da tempo chiediamo una soluzione ad AOB2, che però non ci ha ancora fatto sapere nulla. È la società a dovere fornire spiegazioni e soprattutto un piano di intervento che garantisca una soluzione».

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