L’architetto in crisi arrotondava
il reddito con il traffico di droga

di Paola Buizza
La droga sequestrata dalla Polizia all’architetto di Ospitaletto
La droga sequestrata dalla Polizia all’architetto di Ospitaletto
La droga sequestrata dalla Polizia all’architetto di Ospitaletto
La droga sequestrata dalla Polizia all’architetto di Ospitaletto

La crisi si era abbattuta sul suo bilancio famigliare e così aveva deciso di «diversificare» l'attività , prendendo però la via dell'illegalità.

«L'ho fatto perché mi sono trovato in difficoltà economiche» è stata la giustificazione dell'architetto 44enne ai poliziotti della squadra Mobile di Brescia che lo hanno fermato alla guida di una Opel Astra con cinque chilogrammi di hashish. Ma quello era solo l'inizio, perché in realtà il professionista di Ospitaletto nascondeva un quantitativo ben maggiore di stupefacente. All'interno di un box situato in una palazzina del paese - diversa rispetto a quella in cui risiede - gli agenti hanno trovato altri 55 chili di hashish e 800 grammi di cocaina.

A INCASTRARLO SONO stati l’auto, intestata a un cittadino marocchino, e il suo andirivieni dal garage. Due elementi sui quali, probabilmente, l’architetto forse faceva affidamento per non destare sospetti. Non è evidentemente andata così perché alla Polizia sono arrivate delle segnalazioni e le indagini hanno fatto il resto. Appostamenti e pedinamenti sono partiti proprio dalla palazzina del paese - un edificio signorile e di recente costruzione - dalla quale l’auto è stata osservata più volte entrare ed uscire.

La targa dell’Opel Astra riconduceva a un proprietario nord africano ma alla guida, in ogni occasione, c’era sempre il 44enne.

Sono così scattati i controlli e alla vista della Polizia l’uomo è parso subito molto nervoso. L’incalzare delle domande l’ha ulteriormente agitato consapevole che la perquisizione di lì a poco lo avrebbe smascherato. Nell’abitacolo della vettura teneva infatti nascosto un pacco da cinque chili di hashish, probabilmente da consegnare a qualche spacciatore che poi avrebbe rivenduto lo stupefacente ai suoi clienti.

Il condizionale è d’obbligo visto che le indagini sono ancora in corso per ricostruire la filiera della droga che vedrebbe l’architetto nel ruolo di grossista. Lo conferma la quantità di sostanze stupefacenti ritrovate in suo possesso dopo che gli agenti hanno trovato nell’auto anche la chiave che li ha condotti al box nel quale l’uomo si recava con l’auto. All’interno erano stoccati 55 chili di hashish, in parte sigillati in ovuli di resina, e 800 grammi di cocaina pronta da tagliare.

Stupefacenti acquistati al costo di circa 100mila euro e che una volta immessi sul mercato avrebbero potuto fruttare una volta e mezza il loro valore.

PER IL 44ENNE, sposato e padre di un bambino, è scattato l’arresto. L’architetto è stato rinchiuso in carcere in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare stabilita dal giudice per le indagini preliminari in sede di convalida. Gli agenti, nel corso delle perquisizioni nella sua abitazione, hanno trovato anche un’arma che il 44enne deteneva regolarmente per uso sportivo per la quale è stato inoltrata la richiesta per il diniego della licenza.

Nessun provvedimento, al momento, è stato preso nei confronti del nord africano a cui era stata intestata l’automobile utilizzata per il trasporto degli stupefacenti perché sono ancora in corso accertamenti da parte della squadra Mobile che potrebbero condurre a nuovi e e più ampi sviluppi.

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