La materna è
un frigo, le
famiglie insorgono

di Giancarlo Chiari
L’ingresso delle scuole materne di Capriolo ridotte a un frigorifero
L’ingresso delle scuole materne di Capriolo ridotte a un frigorifero
L’ingresso delle scuole materne di Capriolo ridotte a un frigorifero
L’ingresso delle scuole materne di Capriolo ridotte a un frigorifero

Da mesi il riscaldamento della materna statale di via Urini Capriolo funziona a intermittenza: in alcune aule la temperature è adeguata, in altre il termometro non va oltre i 15 gradi. La situazione fino ad ora tollerata dai genitori, con l’arrivo dell’ondata di gelo di questi giorni ha fatto insorgere le famiglie degli alunni.

«I DISAGI SI RIPETONO da quando è stato accesso il riscaldamento - spiega Daria Bonfadini confermando quanto già postato su Facebook -. Mi sono rivolta per due volte al Comune ricevendo sempre le stesse risposte “Stiamo provvedendo a risolvere il problema“. La mia bimba è sezione Arcobaleno e sono stanca di questa situazione e se non provvedono a breve farò denuncia anche se non servirà a nulla». Il malumore di mamme e papà ieri era tangibile all’uscita dalla scuola d’infanzia. «Ho due gemelli - sottolinea Francesca Brizio -, uno in un’aula calda l’altro in una fredda, e a volte la mensa è così gelata che il pasto viene consumato nelle classi più calde». Un’altra mamma della stessa sezione incalza: «Sono stanca di protestare: tra cinque mesi il mio bambino andrà alle elementari, dove spero le aule siano calde». Solo due insegnanti accettano di parlare. «Alcune aule, quelle vicine all’ingresso - rivelano - sono anche troppo calde, ma la mensa e altre lo sono molto meno. Forse è un problema di equilibrio termico». Dopo aver postato sui social la foto del termometro, Amedeo Lunardi, di «Capriolo Insieme» ha scritto a sindaco, ufficio tecnico, assessore cultura e scuola, al prefetto. «Sono indignato di dover leggere e testimoniare la grave ed imbarazzante situazione che da giorni e si trascina nella scuola dell’infanzia - scrive Lunardi -. Ritengo inammissibile che i bambini debbano trovarsi da tempo al freddo, e non si intervenga con assoluta rapidità e dedizione. Bisogna risolvere definitivamente il problema, riservandomi di denunciare il fatto agli organi competenti».

USCENDO DALL’EDIFICIO che ha meno di vent’anni e un impianto di riscaldamento a convenzione, considerato ai tempi all’avanguardia, diverse mamme fanno notare che basta passare dalla zona d’ingresso, a sudovest, a quella posteriore, a nord est, per percepire la differenza di temperatura. «Durante le vacanze di Natale - si difende il sindaco Luigi Vezzoli - abbiamo imposto all’azienda che ha realizzato l’impianto un sopralluogo:è stata sostituito la pompa e regolato le valvole per unificare la distribuzione del calore. Domani con i tecnici comunali incontrerò l’azienda per collocare, se è possibile, un termostato in ogni aula per risolvere il problema. L’impianto è di ultima generazione: mi dispiace per il disagio che mi auguro si possa risolvere».

Suggerimenti