Le vite dei parrocchiani
raccontate da un software

La parrocchiale di Passirano
La parrocchiale di Passirano
La parrocchiale di Passirano
La parrocchiale di Passirano

A Passirano grazie a un geniale software e al lavoro di ricerca e digitalizzazione di una pattuglia di volontari, è ora possibile ricostruire in forma digitale il passato e le storie di tutto il paese.

Da anni l’idea covava sotto la cenere, finchè un gruppo di volonterosi si è dato da fare trascrivendo tutti i dati anagrafici della parrocchia, scavando nelle polverose carte che vanno dal 1597 ad oggi. Il tutto è stato quasi interamente trascritto in un software di archiviazione messo a punto da Pietro Patuzzi, appassionato d’informatica.

«Lo abbiamo chiamato “Ghenos“ - spiega il gruppo di volontari - un appellativo che si rifà al greco antico traducibile con “stirpe“. Non è stato facile poiché i manoscritti erano in latino con una grafia a volte poco decifrabile. I documenti del ‘600, scritti con un inchiostro a base ferrosa, erano poco leggibili, e anche l’uso di soprannomi ha reso arduo recuperare i cognomi esatti. Tuttavia stiamo ultimando un lavoro complesso ma ben documentato. Ovviamente la genealogia che se ne può ricavare va verificata, ma di certo la costruzione dell’albero genealogico di ogni famiglia è facilitato. Il software inoltre ha la funzione di rendere più agevole anche il compito del parroco in merito all’archiviazione delle notizie sui parrocchiani e per l’emissione di certificati».

Durante i giorni del Premio San Zenone, dal 9 al 16 ottobre un Pc sarà a disposizione dei visitatori per una rapida consultazione, in seguito usufruibile anche tramite richiesta al parroco. F.SCO.

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