Più di un secolo di storia
e 71 lavoratori impiegati

L’argine innalzato del canale
L’argine innalzato del canale
L’argine innalzato del canale
L’argine innalzato del canale

Costruita a due passi dall’antico ponte romano sul fiume Oglio, la storica Manifattura Velluti di Pontoglio iniziò la produzione di stoffe pregiate il 5 giugno del 1883, nel cuore di un borgo - Pontoglio Bassa - la cui attività prevalente era la pesca.

LA FABBRICA, la prima vera industria del paese, fu realizzata su impulso di Giulio Sacconaghi, collaboratore dei Cantoni, storica famiglia di imprenditori del tessile di Legnano, che finanziò il suo progetto per produrre in Italia velluti fino ad allora prodotti all’estero.

La Manifattura alla morte di Sacconaghi fu affidata a Pietro Taschini, socio e amico del fondatore che nel 1922 vi investì tre milioni di lire e ne cambiò la ragione sociale in S.A Manifattura di Pontoglio Sacconaghi e Taschini.

La fabbrica, che sfruttava le risorse del fiume, si impegnò a edificare il vecchio canale e la centrale idroelettrica (cedute una decina di anni fa), superando senza difficoltà gli ostacoli e disagi legati al secondo conflitto mondiale. Diventata società di capitali nel 1944, la fabbrica entrò nel 1985 nel gruppo Pecci di Firenze, con il nome di Pontoglio spa.

GRAZIE ALLE RADICI profonde e alla qualità elevata dei suoi velluti, la fabbrica ha superato la crisi che ha inferto un colpo mortale al settore tessile lungo le sponde dell’Oglio. Dal 2014 Pontoglio spa - la nuova proprietà è riconducibile a un imprenditore locale - è guidata dall’amministratore delegato Alberto Badà, arrivato da Biella, maggior distretto del tessile piemontese. Con 71 dipendenti, resta un’azienda di riferimento per la produzione di velluti e fustagni non soltanto nel bresciano.G.C.C.

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