Violenza su una 87enne, l’Italia sotto shock

di Massimiliano Magli
I carabinieri hanno messo a fuoco ogni dettaglio dell’aggressione
I carabinieri hanno messo a fuoco ogni dettaglio dell’aggressione
I carabinieri hanno messo a fuoco ogni dettaglio dell’aggressione
I carabinieri hanno messo a fuoco ogni dettaglio dell’aggressione

Davanti al giudice è rimasto in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere, ieri mattina, il manovale romeno di 32 anni arrestato con l’accusa di violenza sessuale su una 87enne di Castelcovati. La vittima sarebbe stata minacciata con un coltello da cucina prima e dopo lo stupro avvenuto a notte fonda nella sua abitazione.

«CI SONO ELEMENTI che vogliamo chiarire», afferma l’avvocato Cristian Mongodi, legale del 32enne che resta in carcere dopo che il gip Luca Tringali ha convalidato il fermo disposto dal pubblico ministero Ambrogio Cassiani. «Sono stati prelevati campioni biologici che dovranno essere analizzati», ha aggiunto il legale, mentre sullo sfondo sembra materializzarsi anche l’ipotesi di una perizia psichiatrica sul manovale. In attesa degli sviluppi giudiziari, Castelcovati è sotto shock. Ieri, facendosi interprete dello stato d’animo della comunità, il sindaco Camilla Gritti ha incontrato l’87enne e il figlio. «Il Comune si è messo a disposizione della famiglia - spiega Camilla Gritti -, ma lo scopo della mia visita era essenzialmente quello di esprimere alla vittima e ai suoi parenti così provati da questa esperienza terribile, la solidarietà della comunità».

I risvolti inquietanti e crudeli dell’aggressione e l’età avanzata della vittima hanno amplificato l’indignazione. Emblematica in proposito la durissima presa di posizione dell’assessore regionale alla Sicurezza. «Il responsabile della violenza non merita nemmeno di essere definito una bestia - ha dichiarato Simona Bordonali -: penso che sia arrivato il momento di introdurre anche in Italia la castrazione chimica per gli stupratori e per i pedofili, che esiste già in diversi Paesi civili in tutto il mondo. Stupri e atti di pedofilia sono crimini insopportabili. Chi li commette deve essere messo nelle condizioni di non poterlo più fare. La giustizia farà il proprio corso, ma i dettagli di questo episodio sono atroci - ha aggiunto Bordonali -. Ora basta chiacchiere, è tempo che il legislatore agisca».

LE INDAGINI PROSEGUONO ma i carabinieri del nucleo investigativo della compagnia di Chiari sembrano aver messo a fuoco ogni dettaglio della vicenda. Sabato scorso, in piena notte, il romeno che abita nello stesso condominio della vittima, sarebbe entrato in casa della vedova 87enne, avrebbe preso dal cassetto della cucina un grosso coltello, poi si sarebbe spostato nella camera da letto, dove la avrebbe stuprata. «Se parli con qualcuno ti ammazzo», avrebbe poi minacciato il 32enne prima di scappare dalla casa della pensionata. Non sarebbe tornato nel suo appartamento, ma avrebbe lasciato la provincia bresciana per andare da uno zio a Bergamo, dove è stato rintracciato e bloccato quattro giorni dopo dai carabinieri ai quali, «con grande coraggio e lucida ricostruzione dei fatti», come sottolineano gli inquirenti, si è rivolta l’anziana qualche giorno dopo la notte da incubo che ha raccontato di aver vissuto.

Agli atti c’è un certificato medico che attesta la violenza e una ferita al mignolo. «Sono stati prelevati campioni biologici che dovranno essere analizzati», ribadisce l’avvocato Cristian Mongodi, che aggiunge che in passato ci sarebbero state tensioni condominiali tra il suo assistito e l’anziana. La porta dell’abitazione della vittima non era chiusa a chiave, secondo quanto ricostruito. Il manovale era invece solo in casa la notte dell’aggressione, dato che la moglie si trova in Romania. «Perchè stanca di subire le violenze del marito», spiegano gli investigatori. «Per sottoporsi a cure mediche», è invece la tesi del 32enne, che deve rispondere di violenza sessuale aggravata, minacce e lesioni.

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