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GARGNANO
Gli affitti sono alle stelle
Il caro casa si fa sentire

Il mercato di Gargnano
Il mercato di Gargnano
Il mercato di Gargnano
Il mercato di Gargnano

«Gli affitti sono molto alti. Fino a tre anni fa si riusciva ancora a vendere qualcosa; oggi, la crisi economica e le grandi operazioni immobiliari come quelle di Toscolano, hanno bloccato le contrattazioni. Le richieste ci sono, ma non si riesce più a concludere. Non si ragiona più per prezzi al metro quadro (che, per la cronaca, arriva anche a toccare quota 5–7 mila euro, ndr), il costo dipende oltre che dalla superficie e dalle finiture anche dalla posizione». Parola di agente immobiliare. A Gargnano è così, e finisce che ti trovi a pagare fino a 100 mila euro per un monolocale vista lago. E non parliamo poi delle «ville che possono arrivare anche a 3 milioni di euro». Intorno poi è tutto un fiorire di seconde case. Per avere un'idea basta confrontare i dati dell'Ici 2007: su un totale di 1 milione 364 mila euro solo 215 mila si riferiscono agli introiti relativi alla prima casa. Grande operazione da svariati milioni di euro è invece quella che riguarda il recupero dell'ex oleificio (la «perla» di Gargnano) di proprietà della Società Lago di Garda (controllata all'80 per cento da una azienda bresciana che opera nel campo dell'edilizia). Dopo 15 anni di feroci dibattiti si è giunti ad un punto di stallo. Nel luglio 2006, la maggioranza in consiglio comunale bocciò il piano di ampliamento da 2000 metri cubi proposto dalla società Lago di Garda e appoggiato dal sindaco Scarpetta. Ora si attende il via libera della Soprintendenza che (dopo aver dato il nulla osta sulle modifiche bocciate in consiglio nel 2006) sta ora valutando punto per punto il progetto. Restano molti interrogativi sul recupero dello stabile: il progetto è in fase di stallo. La destinazione d'uso della struttura, secondo il Prg in vigore, prevede che fino al 50% della superficie dell'immobile dovrebbe essere destinato ad uso residenziale, il 15–20% circa della struttura ad uso pubblico e il resto commerciale o artigianale. Per ora rimane così, per ora.
Da più parti viene sottolineato il valore storico e civile dell'edificio: «Dispiace – lamentano diversi cittadini – che un luogo simbolo della storia e del lavoro del nostro paese sia finito, per volontà politica, in mano ai privati lasciando solo tre quarti del chiostro e poco altro alla collettività».F.APO.

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