Un polo logistico nell’ex acciaieria: 6,6 milioni di benefit

Cinzia Reboni Il progetto di riconversione dell’acciaieria dismessa Stefana supera di slancio la Vas. La procedura certifica la compatibilità ambientale della trasformazione del sito industriale nel polo logistico Esselunga di Ospitaletto «tenendo conto della vocazione industriale di quell’area da oltre quarant’anni - sottolinea il sindaco Giovanni Battista Sarnico - e del fatto che questo intervento non comporta ulteriore consumo di suolo». LA GIUNTA ha così potuto varare un pacchetto di interventi che consentiranno di capitalizzare i benefici dell’operazione, a partire dalla realizzazione del parco pubblico extraurbano, un investimento da 2.387.170 euro che prevede la creazione di un’oasi che comprenderà sia le aree comunali in località Lovernato che gli spazi inseriti nella proposta di piano attuativo in variante al Pgt di proprietà Esselunga. Nella lista dei benefit figura anche un nuovo palazzetto dello sport nell’area già inserita nella pianificazione urbanistica in via Leopardi, accanto al centro sportivo che verrà destinato prevalentemente alle scuole e alle associazioni. In questo caso l’investimento è di 5 milioni. «Entrambe le opere vengono proposte ad Esselunga a scomputo degli oneri di urbanizzazione secondaria - spiega il sindaco Giovanni Battista Sarnico -. Se la proposta non fosse accolta, il Comune realizzerà comunque gli interventi investendo le risorse degli oneri versati dai privati». La Vas ha confermato opere di mitigazione e riqualificazione primarie, come piste ciclabili e dissuasori di velocità sulle strade che graviteranno attorno al polo logistico, e lo scomputo degli oneri delle opere di urbanizzazione secondaria di un centro servizi multifunzionale di 1.300 metri quadrati. É stata inoltre confermata dalla Giunta la procedura d’intesa con i Comuni confinanti. «Non appena avremo adottato il piano attuativo in variante al Pgt», sottolinea Sarnico, al fine di raffreddare la polemica sul mancato coinvolgimento dei paesi del comprensorio nella condivisione dell’opera. «Questa del resto è la linea che noi abbiamo sempre seguito, con la massima trasparenza raccogliendo il parere preventivo di tutti - incalza il sindaco -. Del resto, come potremmo discutere di risorse in uno scenario ancora in fase di sviluppo?». «La bontà di questa operazione si legge nei numeri - precisa Sarnico -: terminato il lungo iter, se verrà realizzato tutto quanto previsto - a fronte di 6,2 milioni di opere di urbanizzazione primaria, 16,5 milioni per quelle secondarie e 2,2 milioni di smaltimento rifiuti -, al Comune resterà un “tesoretto“ di 6,6 milioni». Se Esselunga recepirà le prescrizioni della Vas, l’iter si concluderà entro il mese di marzo. «Ora la parola passa ai privati - conclude Sarnico -. Noi abbiamo fatto tutto quanto era di nostra competenza per garantire che non ci siano ritardi o intoppi». Quanto ai complessi interventi di rimozione dei materiali e di bonifica degli inquinanti lasciati in eredità dall’attività industriale, attualmente si è provveduto alla dismissione del vecchio fabbricato. Il progetto riguarda la messa in sicurezza dell’area e il superamento di alcune criticità legate alle concentrazioni di cromo esavalente nelle falde dei terreni dell’acciaieria dismessa, dove giacciono inoltre scorie e un inquinamento diffuso da idrocarburi e metalli pesanti ragionevolmente riconducibili alle produzioni dello stabilimento. «Il piano di caratterizzazione è già stato approvato - sottolinea Sarnico - e le bonifiche partiranno quando Esselunga avrà titolo per costruire. Crediamo che il privato abbia le risorse economiche e la volontà di superare questi problemi, pur procedendo con gradualità. Esselunga si è impegnata ad estendere la bonifica anche nei territori limitrofi, se ciò dovesse essere necessario». •

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