«Una beffa: ora venderò
anche l’anello per il fondo»

L’imprenditore Carlo Gervasoni
L’imprenditore Carlo Gervasoni
L’imprenditore Carlo Gervasoni
L’imprenditore Carlo Gervasoni

La costruzione del nuovo paravalanghe arriva a tempo scaduto. Almeno per Carlo Gervasoni che detiene tutte le quote della Sat, società che gestisce gli impianti di risalita. Dopo un’estenuante braccio di ferro con le istituzioni si è arreso mettendo in vendita le strutture. «Non torno sulle mie decisioni - precisa -: sono esasperato da 6 anni di promesse tradite: il paravalanghe del Canal Rot doveva essere ultimato nel 2015, e invece siamo ancora nella fase embrionale del progetto. Oltre al danno ora è arrivata la beffa dell’accordo Regione-Comune».

GERVASONI punta il dito contro le istituzioni: «Mi avevano garantito finanziamenti per mettere in sicurezza la strada, invece non ho visto un euro». L’imprenditore ha sempre criticato anche «l’eccessivo e talvolta esagerato rigore con cui viene chiusa la strada, anche in periodo in cui sarebbe agibile». In attesa dell’acquirente degli impianti resterà aperta la suggestiva pista di fondo che appartiene al 50% a Gervasoni. «Non ho voluto fare un torto agli altri operatori e creare problemi con l’inverno alle porte - annuncia -, ma a fine stagione metterò in vendita anche il 50% che detengo sulla pista da fondo». L’ultima speranza di un futuro per il Gaver è naufragata.

Il sindaco di Bagolino Gianluca Dagani Gianluca rivendica gli sforzi compiuti dall’ente locale: «In estate abbiamo incontrato a più riprese il Comune di Breno per sbloccare la situazione senza che la proprietà ci informasse della decisione di vendere gli impianti. Scelta legittima, ma non imputabile di certo a noi». M.ROV.

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