Una discarica
abusiva nel relitto
industriale

di Alessandro Romele
Una delle distese di rifiuti abbandonate nell’area industriale incastonata tra Pisogne e Costa Volpino
Una delle distese di rifiuti abbandonate nell’area industriale incastonata tra Pisogne e Costa Volpino
Una delle distese di rifiuti abbandonate nell’area industriale incastonata tra Pisogne e Costa Volpino
Una delle distese di rifiuti abbandonate nell’area industriale incastonata tra Pisogne e Costa Volpino

È trascorso un anno dal primo allarme e nessuno è intervenuto per contrastare un degrado sempre più diffuso. Nulla è cambiato all’interno del relitto industriale incastonato a cavallo tra Pisogne e Costa Volpino, virtualmente chiusa al passaggio. Anzi la situazione è addirittura peggiorata. La discarica abusiva con vista sulla ex Ols, azienda specializzata nella produzione di acciaio chiusa da più di vent’anni ha ampliato i suoi confini e tra gli scarti abbandonati sono comparsi anche rifiuti inquietanti come contenitori di sostanze chimiche apparentemente vuoti. Il «pellegrinaggio» dei furbetti dell’immondizia verso il sito produttivo dismesso prosegue senza sosta. A dodici mesi dalla sua comparsa, la carcassa di un’auto ancora targata con i finestrini rotti è rimasta nella medesima posizione, così come i frigoriferi rottamati e le cisterne in plastica. Alle latte di vernice, alcune ancora piene, si sono aggiunti quintali di materiale in cartongesso e immondizia. A decine, i sacchi neri della spazzatura fanno da contorno a quella che in tanti, sui social, hanno denominato «l’Isola della vergogna».

NEL «CIMITERO» abusivo di rifiuti riposano portoni di capannoni, copertoni di auto e camion, migliaia di bottiglie di vetro e lattine di birra, qualche televisione ed un paio di elettrodomestici, scarti industriali del settore tessile, tonnellate di laterizi. Insomma: una vero e proprio tempio dello smaltimento abusivo dei rifiuti aperta a tutti. L’accesso, a lato della strada che porta alla zona industriale, non è sbarrato: chiunque può introdursi e smaltire ogni tipo di scarto. E la legittima preoccupazione è che qualcuno possa decidere di abbandonare nella discarica anche sostanze pericolose. L’area industriale dismessa è sotto l’egida del curatore fallimentare.

«TUTTI I GIORNI - raccontano i testimoni - si vedono entrare furgoni e persone che scaricano i loro rifiuti. Sono anni che nessuno fa nulla per evitare che il sito si trasformasse che in una discarica». C’è anche chi sottolinea che l’area è di proprietà privata e che quindi per le autorità e le istituzioni è impossibile intervenire. «Ma l'inquinamento dell'aria e del suolo è un problema che interessa tutti, mi sembra più che giusto che i Comuni inizi ad occuparsi della situazione - si legge in un post collettivo di cittadini di Pisogne e Costa Volpino che -. Basterebbe poco per sistemare la situazione, pulire e chiudere l'accesso sarebbe un buon inizio». Un paio di anni fa, dopo l’ennesima denuncia, le amministrazioni comunali di Pisogne e Costa Volpino avevano provveduto a ripulire la zona: ora la situazione è purtroppo tornata alla sua normalità di degrado e abbandono. E il cumulo di rifiuti aumenta di giorno in giorno.

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