I volontari camuni durante l’ultima missione nel Ghana
I volontari camuni durante l’ultima missione nel Ghana
I volontari camuni durante l’ultima missione nel Ghana
I volontari camuni durante l’ultima missione nel Ghana

Rientro in Italia già avvenuto per una parte della spedizione di volontari camuni impegnata nella missione di Abor, nel Ghana, nella costruzione di un nuovo asilo-sala della comunità. Stavolta il gruppo non è riuscito a completare la struttura nel piccolo villaggio di Tsakpodzi: la costruzione progettata per sostituire la semplice tettoia sotto la quale si tengono le lezioni era molto più grande delle precedenti, e nei 15 giorni di permanenza i 15 volontari sono riusciti a montare solo due capriate.

I lavori proseguiranno quindi con manodopera locale coordinata da padre Peppino Rabbiosi, il missionario comboniano anima della collaborazione tra l’Africa e l’associazione italiana che proseguirà anche dopo questo soggiorno, attraverso il sostegno economico per il completamento del progetto. Non tutti i valligiani sono però rientrati, e chi è rimasto sta lavorando alla sistemazione della cucina e delle camere nella nuova missione di Bakpa Avedo utilizzando il materiale raccolto grazie ad alcune imprese camune. Purtroppo però non arrivano solo buone notizie dal Ghana. Durante la visita al villaggio dei bambini di «In my Father’s house», nella missione di Abor, un temporale disastroso ha scoperchiato la grande scuola polifunzionale realizzata negli anni scorsi dagli italiani, abbattuto oltre duecento metri della recinzione e danneggiato i tetti di altri edifici della struttura che ospita 200 bambini orfani o abbandonati dalle famiglie.

Fortunatamente si sono registrati solo danni materiali, e l’associazione è già al lavoro per rimediare a questo evento e ripristinare al più presto tutte le strutture garantendo la didattica. G.GAN.

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