Centralina nella valle Inferno:
la protesta si mette in marcia

di Luciano Ranzanici Domenico Benzoni
Uno scorcio della valle destinata ad ospitare la centrale idroelettrica
Uno scorcio della valle destinata ad ospitare la centrale idroelettrica
Uno scorcio della valle destinata ad ospitare la centrale idroelettrica
Uno scorcio della valle destinata ad ospitare la centrale idroelettrica

È sostenuta da seimila firme, dai Comuni di Esine, Gianico, Artogne e dal presidente della Comunità montana Oliviero Valzelli la campagna in difesa della Valle dell’Infermo inserita in Zona di protezione speciale, contro il progetto di costruire una centrale idroelettrica avanzato dalla società In.Bre. Un movimento che ha organizzato la sua giornata campale per sabato, giorno della manifestazione promossa dal Comitato Amici del Torrente Grigna. Elena Tomera, Leonida Magnolini e Sandro Leali hanno presentato ieri la camminata «L’acqua è vita, l’acqua è di tutti».

Sabato partenze differenziate: alle 14 da piazza Roma a Gianico e un’ora dopo al ponte del torrente Grigna di Esine. I partecipanti percorreranno rispettivamente 5 e 6 chilometri e si riuniranno infine a Sacca, dove il torrente Resio è più visibile. La passeggiata sarà caratterizzata da momenti e performance «rievocativi», sul tema dell’acqua (a Esine verrà rappresentato «C’era una volta la musica dell’acqua» e a Gianico «Le voci del paese»). Sono previste tappe intermedie: a Plemo per il primo percorso e a Pellalepre, Darfo (piazzale del Comune), Montecchio e Boario per il secondo. Alle 17.30 la camminata si concluderà con un momento intitolato significativamente «Il Resio raggiunge l’Oglio». Nel corso della conferenza stampa tenutasi nella seicentesca Casa Ronchi i promotori hanno pubblicamente invitato la società brenese - che ha in animo di realizzare la centralina idroelettrica nei territori di Esine e Gianico - a un confronto. Gli ambientalisti sottolineano che un esponente della governance della società avrebbe dichiarato che «In.Bre. effettua nel settore investimenti di tipo ecologico, avendone la vocazione». Un tema che gli ecologisti vorrebbero sviluppare in un eventuale incontro.

I COMUNI di Esine, Gianico e Artogne hanno già espresso la loro contrarietà alla captazione, sostenuti da una lettera di intenti del presidente della Comunità montana di Valcamonica. Ciò che si vuol sottolineare con la doppia marcia è «la salvaguardia della zona a protezione speciale», per «l’elevato valore ambientale protetto da Regione Lombardia e Unione Europea, che vi hanno investito rilevanti risorse per migliorarne la fruizione turistica».

I promotori sperano che il messaggio del «no alla centralina» giunga fino in Regione, dove a breve dovrebbe partire il procedimento di Valutazione di impatto ambientale. Con il Comitato centraline e gli amici del torrente Grigna ci sono oltre una trentina di associazioni, da Italia Nostra, Legambiente e Slow Food agli amanti della montagna, ai pescatori sportivi e ai comitati per la difesa dell’acqua pubblica.

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