L’oro blu (l’acqua) di cui le montagne lombarde e camune in particolare sono ricche, continua a rendere somme importanti grazie ai canoni che i colossi del settore energetico, Enel e Edison su tutti, versano ogni anno agli enti pubblici per le concessioni di derivazione. Le più grandi, ossia quelle accaparrate appunto dalle due società leader, sono scadute tra il 2011 e la fine del 2016. Il 12 gennaio scorso sul bollettino ufficiale di Regione Lombardia (Burl) la direzione generale Ambiente, Energia e Sviluppo ha comunicato che ammontano a 23 milioni di euro le somme aggiuntive che i concessionari di grandi derivazioni dovranno versare al Pirellone entro la fine dell’anno, in attesa che siano bandite le gare per i rinnovi. Circa 4 milioni sono frutto della produzione di energia elettrica delle centrali di Sonico, Cedegolo e Cividate, tutte di proprietà Edison.
«È MIA INTENZIONE proporre a Regione Lombardia che i 4 milioni - sostiene Pierluigi Mottinelli, presidente della Provincia di Brescia in quota Pd - siano totalmente messi a disposizione del Broletto, per costituire insieme ad altre risorse un fondo da destinare alla Valle Camonica, come riconoscimento di Area Interna, per la quale presenta tutte le caratteristiche». Dopo aver chiarito che sarà però necessario attendere la decisione su un ricorso pendente in Corte Costituzionale, avanzato dal Governo e dalle società concessionarie, Mottinelli auspica che i destinatari finali di questi fondi siano i territori montani.
AL PRESIDENTE della Provincia replica però il consigliere regionale della Lega Nord Donatella Martinazzoli, facendo notare come i canoni aggiuntivi siano stati introdotti proprio per porre «un parziale rimedio all’inerzia» dei Governi del Pd e come con due mozioni da lei presentate, nel 2014 e nel 2015, sia già stato individuato come prioritario «l’ammodernamento e il potenziamento dell’attuale sistema di collettamento e depurazione», interventi che si intende avviare grazie ai soldi che dovrebbero arrivare appunto dai canoni.L.FEB.