Dall’Australia per ritrovare le radici

di Lino Febbrari
Gli australiani di Sonico durante la loro visita in Valcamonica
Gli australiani di Sonico durante la loro visita in Valcamonica
Gli australiani di Sonico durante la loro visita in Valcamonica
Gli australiani di Sonico durante la loro visita in Valcamonica

Un viaggio di oltre 14mila chilometri, dall’Australia a Sonico, alla riscoperta delle proprie radici. Lo hanno affrontato Ida Angela Bornatici, classe 1927, e il figlio Martino Tosana. Da qualche settimana i due sono ospiti, nel paese natale della donna, dei cognati Bartolomeo e Giulio.

E stanno vivendo una nuova, breve puntata di una storia iniziata nel maggio del 1955, quando dopo aver sposato per procura il fidanzato Giovanni, che un paio d’anni prima aveva raggiunto l’altro capo del mondo alla ricerca di un lavoro, la donna lo aveva raggiunto. Il loro matrimonio è stato arricchito dalla nascita di cinque figli, tre femmine e due maschi, e facendo il boscaiolo, il minatore e mille altri mestieri, Giovanni ha lavorato sodo riuscendo in meno di due decenni ad acquistare un vasto appezzamento di terreno per creare un allevamento di bestiame.

Alla sua morte avvenuta qualche anno fa l’azienda è passata al figlio Martino che l’ha ulteriormente sviluppata. Una storia di successo, come molte altre che hanno visto tanti nostri emigranti farsi onore in tutto il mondo. «Ho provato una grande gioia perché a Sonico sono nata e cresciuta - dice l’anziana tornata a casa -. Oltre ai cognati e alle cognate, in paese ho ancora due sorelle. In Australia mi trovo bene; ho sempre lavorato a fianco di mio marito coltivando ortaggi, frutta e allevando mucche».

La donna è felice di essere tornata in Italia, ma afferma che non abbandonerà mai il Paese che l’ha adottata. A novant’anni finalmente Ida Angela si gode la vita. «Vivo a Balingup (una città a circa 200 chilometri da Perth, capitale dello Stato del South West), e quasi ogni giorno mi trovo con altri emigranti italiani. Frequento il ritrovo degli anziani e l’Italian club dove si gioca ancora alla tombola».

QUESTA non è la prima visita ai parenti per Martino, il quale già altre volte in passato ha fatto il viaggio transcontinentale. Oggi è uno degli allevatori più conosciuti e affermati della regione in cui vive. «Sono contento di essere tornato a Sonico - dice parlando nel dialetto appreso dai genitori -. Non è cambiato molto dall’ultima volta che ci sono stato. Amo queste montagne ammantate di verde e la gente che ci abita. Speriamo di rivederci tutti tra cinque anni».

«È una grande soddisfazione aver potuto ospitare mia cognata e mio nipote - commenta Bartolomeo «Popo» Tosana - e anch’io spero di andare a trovarli».

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