Difende il suo lavoro:
per ora sul caso Nk
prevale solo il gelo

Il vento gelido che anche ieri ha soffiato forte sulla valle e il freddo pungente hanno costretto Delia Bonomi a ridimensionare la sua protesta per alcune ore della notte. Da mezzanotte alle cinque, l’ex dipendente della Nk e l’amica e collega di lavoro che la sostiene (entrambe sedute su due sedie all’interno di grandi scatoloni di cartone per cercare di ripararsi dal gelo) hanno aperto provvisoriamente i lucchetti della catena che le tiene legate al cancello d’ingresso dell’azienda.

L’OPERAIA 53enne non ha comunque cessato lo sciopero della fame per protestare contro chi si è completamente disinteressato di lei e degli altri 71 ex operai della fabbrica ormai chiusa da tre anni. Da due giorni davanti al capannone sostano molte persone che vengono a solidarizzare con le due donne e a sostenerle nella loro azione: fra i tanti, e prima di tutti gli ex colleghi, i sindaci di Capodiponte e di Ceto, Francesco Manella e Marina Lanzetti (quest’ultima sta lavorando per cercare una soluzione), il presidente della Provincia Pierluigi Mottinelli e il segretario della Lega di Valcamonica Beppe Donina.

Delia Bonomi è decisa ad avviare azioni ancora più clamorose se nessuno le darà retta e se non verrà convocato il tavolo unico delle istituzioni e delle organizzazioni sindacali istituito due anni fa. La richiesta risale a pochi giorni fa: il 7 novembre i segretari generali della Cgil di Valcamonica e Sebino Gabriele Calzaferri, della Cisl Brescia Francesco Diomaiuta, quelli della Filctem Cgil camuna Cristian Meloni e della Femca Cisl Brescia Giuseppe Marchi hanno rivolto l’invito al presidente della Comunità montana e del Bim Oliviero Valzelli, coinvolgendo anche i parlamentari e i consiglieri regionali camuni, il presidente della Provincia e il sindaco di Ceto Lanzetti.

L’obiettivo è naturalmente quello di cercare di aprire uno spiraglio sulla grande questione dell’occupazione in Valcamonica, di discutere della situazione dei lavoratori della ex Filati Nk spa di Ceto. È trascorsa una settimana, ma per ora non c’è traccia di convocazione. L.RAN.

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