Dissesto, arriva la campagna di primavera

di Domenico Benzoni
Il versante franoso di Comignane, sul territorio di Piancamuno
Il versante franoso di Comignane, sul territorio di Piancamuno
Il versante franoso di Comignane, sul territorio di Piancamuno
Il versante franoso di Comignane, sul territorio di Piancamuno

Basta ripercorrere le cronache giornalistiche e sollecitare la memoria delle persone per stabilire che il dissesto idrogeologico è una compagnia stabile della Valcamonica. Anche a Piancamuno, dove la mitigazione del rischio rappresentato dal versante montano del paese è da tempo al centro dell’attenzione del Comune e della Regione. La valle Roncaglia ha già subito diversi interventi con opere di contenimento, pozzi piezometrici, valloni di blocco dei detriti e canali per convogliare le acque piovane. ADESSO l’attenzione si sposta sul versante di frana nella località Comignane, una zona compresa tra le frazioni di Solato e Vissone. Qui già esisteva un vecchio canale di scolo di acque e detriti che però risultava inutile a causa di rotture, sfondamenti e perdite varie. Per affrontare il problema, dallo scorso anno il settore Difesa del suolo della Regione ha messo a disposizione 200 mila euro a fondo perduto (143.130 riservati ai lavori a base d’asta): fondi destinati alla continuità nella manutenzione straordinaria del versante. Lo scorso anno è stato portato a termine un primo stralcio di interventi, e presto sarà la volta del secondo. Che prevede la creazione di nuovi canali di scolo per la raccolta delle acque superficiali e di prima infiltrazione: si drena il suolo e lo si alleggerisce, indirizzando le acque nel torrente Roncaglia, il più lontano possibile dai punti critici. Meno pesante è il terreno, minori sono i rischi di smottamenti in caso di piogge abbondanti. Progetto, indagine geologica e messa a bilancio dei fondi hanno già ricevuto le approvazioni e ora si tratta di attendere l’inizio ai lavori. «Sono già evidenti i risultati del primo intervento effettuato lo scorso anno - sottolinea Giorgio Pietroboni dell’Ufficio tecnico comunale -; col secondo stralcio di opere la situazione è destinata a migliorare ulteriormente». A giorni è prevista la conferenza dei servizi che darà il via alla procedura definitiva dell’opera, e con la primavera partirà questa ulteriore sistemazione idraulica della frana di Comignane. Quando a Piancamuno si parla di riassetto del territorio il pensiero corre pure alla strada che dal capoluogo sale a Montecampione, e a quel tornante di Valmorino che da anni aspetta un intervento risolutivo. Il 2019 potrebbe essere l’anno buono, visto che l’opera rientra nel Piano d’area per lo sviluppo turistico della bassa Valcamonica ed è inserita nell’elenco delle opere pubbliche del Comune. •

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