Emergenza
maltempo, la
tregua è già finita

di Alessandro Romele Valerio Morabito
I danni provocati dall’esondazione del torrente Figna in ValcamonicaLa    copertura dei campi da  tennis di Visano abbattuta dal vento
I danni provocati dall’esondazione del torrente Figna in ValcamonicaLa copertura dei campi da tennis di Visano abbattuta dal vento
I danni provocati dall’esondazione del torrente Figna in ValcamonicaLa    copertura dei campi da  tennis di Visano abbattuta dal vento
I danni provocati dall’esondazione del torrente Figna in ValcamonicaLa copertura dei campi da tennis di Visano abbattuta dal vento

Alessandro Romele Valerio Morabito La breve tregua concessa nel week end è già finita. In queste ore il nostro territorio sarà flagellato da una nuova perturbarazione dopo l’ondata di maltempo che esattamente una settimana fa ha messo in ginocchio mezza provincia. Il livello di allarme della Protezione civile della Lombardia è arancione, ovvero un gradino inferiore al rosso, quello di massima allerta. Ma sarebbe un errore abbassere la guardia, soprattutto in Valcamonica dove il ritorno alla normalità è lento e difficoltoso e dove restano ancora molte situazioni di rischio idrogeologico. LA FERROVIA tra Breno e Edolo, in territorio comunale di Ceto, chiuso a causa dell'esondazione del torrente da lunedì è stata riaperta. I convogli accumulano tuttavia ritardo perchè nei pressi del ponte minacciato dall’alluvione, è scattato l’obbligo di transito a bassa velocità. Trenord ha tuttavia azzerato il rischio caos legato alla riapertura delle scuole e delle aziende dopo il ponte di Ognissanti che fisiologicamente aumenta il flusso di pendolari sui treni. E sempre a Ceto resta chiuso il tratto di strada che porta in alta Valcamonica al bivio per Ono San Pietro, all’altezza del ponte sul Torrente Figna, teatro di una imponente esondazione. Per risolvere la situazione serviranno ancora molti giorni: gli automobilisti devono bypassare il tratto sbarrato servendosi della strada comunale che attraversa i centri storici dei paesi a monte oppure utilizzando la statale 42. IN TUTTA LA PROVINCIA la conta dei danni subisce continui aggiornamenti a causa degli effetti a scoppio ritardato del nubifragio. A Visano, solo per citare un esempio, la copertura del campo da tennis di via Mulino Vecchio è collassata. Macerata dalla pioggia e sollecitata dalle raffiche di vento, la struttura costruita 30 anni fa ha ceduto. Il Chiese intanto non si è ancora ritirato: una circostanza che tiene i paesi riveraschi col fiato sospeso in vista della nuova ondata di maltempo. Le situazioni più critiche sono a Vighizzolo, Calcinato ePontenove di Bedizzole. •

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