Graffiti, tesoro senza barriere Altri parchi a portata di tutti

di Luciano Ranzanici
La passerella sulla roccia numero 1 di Naquane che sarà adattata
La passerella sulla roccia numero 1 di Naquane che sarà adattata
La passerella sulla roccia numero 1 di Naquane che sarà adattata
La passerella sulla roccia numero 1 di Naquane che sarà adattata

L’elenco delle aree archeologiche camune comprende anche altri siti, le cui caratteristiche orografiche impediscono però di renderle accessibili a tutti. Ecco perchè il grande, doppio intervento presentato ieri per la più grande e famosa di tutte, Naquane di Capodiponte, e per quella sempre capontina di Seradina e Bedolina sarà l’ultimo della più che apprezzabile campagna intitolata «A ciascuno il suo passo», pensata appunto per avvicinare gli straordinari graffiti rupestri camuni anche a chi ha problemi di mobilità. A PRESENTARE l’ultima operazione pitoti senza barriere c’erano il presidente del Distretto culturale Simona Ferrarini, quello del Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco, Sergio Bonomelli, e Claudio Vaira per il Polo museale Sovrintendenza archeologia. Ospiti della Comunità montana che ha cofinanziato l’iniziativa, hanno ricordato le tappe del viaggio: dopo Luine di Darfo, Sottolaiolo di Paspardo e i Massi di Cemmo, i disabili potranno finalmente visitare anche il Parco nazionale delle incisioni rupestri di Naquane e quello comunale di Seradina e Bedolina, sempre a Capodiponte, mentre per oggettive difficoltà d’accesso non si interverrà a Carpene di Sellero e al Coren de le Fate di Sonico. Con un finanziamento di 100 mila euro del ministero dei Beni culturali e con altri 20 mila messi a disposizione dalla Comunità sarà migliorato, e di molto, l’approccio alla roccia numero 1, la più grande di Naquane, che in pratica «racconta tutta la storia delle incisioni con i suoi mille graffiti prevalentemente dell’età del Ferro», ha affermato Bonomelli. L’attuale passarella in legno su due livelli che accosta i visitatori ai pitoti con accesso da due scale verrà rifatta consentendo il passaggio anche a una carrozzina per disabili con relativo spazio di manovra. «La soluzione tecnica proposta dall’architetto Claudia Comella - ha spiegato Claudio Vaira - consentirà un avvicinamento più agevole alle incisioni, e grazie a una variante e a un percorso ad anello sarà possibile ammirare in carrozzina anche parte della roccia numero 2». L’intervento verrà effettuato entro la fine dell’estate, e ancora più importante sarà quello nel parco comunale di Seradina e Bedolina: attraverso la sistemazione della parte alta dell’area diventerà visibile per tutti la celebre e per certi versi ancora misteriosa incisione della «Mappa di Bedolina». «Verrà anche realizzata una guida turistica completa delle strutture - ha annunciato Ferrarini - su percorsi e servizi accessibili della Valle dei Segni, e sarà sperimentato un servizio di prenotazione e supporto al turismo senza barriere in collaborazione con la coop sociale Sol.Co. Camunia». Dagli interventi di abbattimento alle iniziative promozionali. Sempre Simona Ferrarini ha antcipato che in occasione del congresso mondiale sull’arte preistorica «Ifrao», che si svolgerà a Darfo dal 29 agosto al 2 settembre, Comune e Comunità montana lanceranno il concorso «Preistoria in vetrina», riservato agli operatori economici con vetrine visibili dalle strade. I partecipanti (il bando scade venerdì 27 Luglio e le domande vanno trasmesse alla Comunità montana) saranno chiamati ad allestire proprio le rispettive vetrine, addobbandole con simboli e oggetti che riconducono alle incisioni rupestri camune. Una commissione esaminatrice stilerà una classifica premiando i primi 5 classificati. •

Suggerimenti