Guerra sugli atti digitali negati
Il primo round alle opposizioni

di Lino Febbrari
Cividate Camuno: l’esterno del municipio
Cividate Camuno: l’esterno del municipio
Cividate Camuno: l’esterno del municipio
Cividate Camuno: l’esterno del municipio

Una parte del consiglio comunale aspetta il pronunciamento del prefetto, ma in attesa del parere di palazzo Broletto i rappresentanti della minoranza di «Cividate per vivere» una soddisfazione l’hanno già avuta; perchè il difensore civico regionale ha ritenuto la loro richiesta «ammissibile», invitando il sindaco Cirillo Ballardini «a consegnare all’istante la password per poter consultare da remoto i documenti protocollati». Una sintesi che sembra spiegare da sola l’esistenza di un problema (parziale) di accesso agli atti.

In realtà i materiali non sono blindati, e il primo cittadino difende la propria scelta, che riconduce a criteri di «tutela del sistema informatico comunale, in termini di sicurezza dei dati e della tutela della privacy, soprattutto nell’ambito dei delicati problemi sociali», invitando Cesare Damiola e Fabio Gelfi a continuare a utiizzare le modalità tradizionali per la richiesta della documentazione chiedendola direttamente agli uffici comunali.

Il sindaco è insomma convinto che «l’attivazione di connessioni al sistema da remoto non offra garanzie assolute di sicurezza, costituendo un potenziale rischio per i dati contenuti nel database comunale»; ma da questo punto di vista non trova consensi nell’opposizione.

A Cividate, la disputa sulla password rilasciata e poi disattivata risale addirittura al giugno di due anni fa, quando l’attuale sindaco vinse a sorpresa le elezioni contro i suoi ex alleati: Damiola e Gelfi lamentarono allora «l’illegittima unilaterale decisione di disattivare l’account fornito e installato sui pc personali dai tecnici incaricati dal Comune».

Dopo la risposta di Ballardini i due non si erano rassegnati, e facendo anche appello alla giurisprudenza hanno continuato a pretendere il rispetto dei loro diritti, attendendo inutilmente un assenso.

Così, il mese scorso hanno deciso di investire del problema la Prefettura e il difensore civico regionale, e quest’ultimo il 5 febbraio ha espresso il proprio parere, che riconosce a Cesare Damiola e a Fabio Gelfi il diritto a riottenere la password.

Una vicenda identica aveva coinvolto tempo fa il consigliere comunale di minoranza di Sellero Severino Damiolini, il quale aveva contestato al sindaco Gianpiero Bressanelli di avergli negato l’account per l’accesso al protocollo. E adesso, dopo l’«invito» del difensore civico regionale a sbloccare la situazione accessi, tutti attendono le decisioni del collega cividatese.

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