«Inferno» sull’asfalto, un morto e otto feriti

di Claudia Venturelli
Il furgone della squadra di  operai edili   e  il pullman entrati in rotta di collisione  lungo la statale 42 Quel che resta del Vivaro
Il furgone della squadra di operai edili e il pullman entrati in rotta di collisione lungo la statale 42 Quel che resta del Vivaro
Il furgone della squadra di  operai edili   e  il pullman entrati in rotta di collisione  lungo la statale 42 Quel che resta del Vivaro
Il furgone della squadra di operai edili e il pullman entrati in rotta di collisione lungo la statale 42 Quel che resta del Vivaro

È stato un sabato lavorativo drammatico quello vissuto ieri in provincia di Bergamo: sulla strada del ritorno verso la Valcamonica il pomeriggio di un gruppo di operai edili si è trasformato in un inferno. La tragedia si è consumata lungo la statale 42 del Tonale e della Mendola all’altezza di Endine Gaiano. Lo schianto tra un furgone, un Opel Vivaro, e un pullman di linea della società «Sab», non ha lasciato scampo a Mirco Ruggeri, un giovane di Berzo Inferiore che avrebbe compiuto 29 anni il prossimo giugno. La vittima viaggiava come passeggero sul furgone di una impresa di Pisogne per la quale lavorava: è rimasto schiacciato nell’abitacolo e il tempestivo intervento dei soccorritori non è servito a nulla, perchè Mirco è morto sul colpo. Alla guida del mezzo c’era Georgel Coltan, un elettricista rumeno residente a Piancamuno, rimasto seriamente ferito così come l’altro collega che viaggiava come passeggero sul sedile posteriori, Sensodin Berkovich, un bosniaco di Rogno. Entrambi sono in prognosi riservata. Tutta da ricostruire la dinamica del dramma: pochi minuti dopo le 15, per cause ancora da accertare, i due mezzi, il pullman che viaggiava in direzione di Bergamo e il furgone che tornava verso la Valcamonica da Milano, si sono scontrati frontalmente.

Terribile l’impatto, tanto che il mezzo più grande ha sbalzato indietro il Vivaro di alcuni metri: il bilancio dello schianto è di otto feriti, e nell’elenco figurano anche l’autista e alcuni passeggeri dell’autobus. In un istante la statale si è trasformata in un ospedale da campo con l’intervento di due elicotteri del 118, uno decollato da Sondrio e volato a Brescia e uno partito da Bergamo che ha trasportato al Papa Giovanni XXIII l’altro passeggero del furgone, senza dimenticare le quattro ambulanze che hanno prestato soccorso ai feriti meno gravi trasferiti poi negli ospedali del territorio.

MA SONO serviti anche i vigili del fuoco di Lovere e Clusone per estrarre gli occupanti dal mezzo su cui ha perso la vita il 28enne, ridottosi a un ammasso di lamiere tanto da far temere subito il peggio ai primi soccorritori. Per i rilievi sono intervenuti i carabinieri di Lovere, mentre per gestire il traffico, molto intenso per tutto il pomeriggio, è arrivata la polizia locale di Endine Gaiano.

La salma di Mirco Ruggeri è stata trasferita nella camera mortuaria del cimitero del paese a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il traffico è andato completamente in tilt: la statale, senza alternative, è stata chiusa per più di due ore e le ripercussioni sulla viabilità sono state pesanti. La situazione è tornata alla normalità solamente intorno alle 18.

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