Integrazione sulla neve Gli ex parà per i disabili nella festa delle «trune»

di L.FEBB.
La festa delle trune organizzata a Vezza d’Oglio
La festa delle trune organizzata a Vezza d’Oglio
La festa delle trune organizzata a Vezza d’Oglio
La festa delle trune organizzata a Vezza d’Oglio

Un ritorno alle origini per una gara nel cuore di centinaia di appassionati, e un evento solidale che ha coinvolto numerosi ragazzi delle cooperative sociali. Succede tutto in Valcamonica, e iniziamo dal «Luna Rally», la scialpinistica del Tonale prima manifestazione italiana in notturna, che questa sera taglierà il traguardo delle 25 edizioni. Il ritorno al passato? Per celebrare il compleanno gli organizzatori hanno deciso di ripercorrere il tracciato originale ad anello di circa 9 chilometri (un dislivello di poco superiore agli 800 metri) che si sviluppa dal sacrario militare, risale le piste della Valbiolo fino alla Cima Tonale Occidentale e ridiscende alla partenza lungo la pista Bleis-Nigritella. «Dopo vari percorsi, gli ultimi anni abbiamo provato anche a partire da piazza XVII Settembre di Ponte - ricorda Alessandro Mottinelli, uno degli inventori del raduno del Cai Pezzo-Pontedilegno -, ma per il venticinquesimo la scelta è stata quella di tornare all’antico, e di dimenticarci di pettorali e cronometri perché l’evento non sarà competitivo». L’EVENTO solidale? Si intitolava «Supertruna», e lo scorso fine settimana ha fatto tappa per la seconda volta (la prima nel 2016) a Vezza d’Oglio, nello spazio innevato vicino al centro eventi Adamello. In quest’area pianeggiante, i membri dell’Associazione Protezione civile paracadutisti Lombardia hanno fatto vivere agli ospiti delle coop sociali l’esperienza di «abitare» in un riparo improvvisato costruito con blocchi di neve e ghiaccio. «È stata una due giorni che con grande gioia abbiamo dedicato ai disabili - commenta il presidente del sodalizio Claudio Testa -, per mostrare loro come nelle trune si riesca a sopravvivere anche in condizioni estreme. Sono ricoveri di emergenza nei quali si può dormire al calduccio solo accendendo una candela. Due anni fa - aggiunge - alcuni ragazzi dormirono effettivamente in questi bivacchi. Quest’anno, anche per problemi logistici, purtroppo non hanno potuto rivivere l’avventura. Siamo però riusciti a far completare loro un riparo che noi avevamo avviato». •

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