La nuova ciclabile nel mirino
È una «trappola» per i disabili

di Lino Febbrari
Saviore: pendenze improponibili sugli scivoli della ciclabile
Saviore: pendenze improponibili sugli scivoli della ciclabile
Saviore: pendenze improponibili sugli scivoli della ciclabile
Saviore: pendenze improponibili sugli scivoli della ciclabile

L’intenzione c’era ed era sicuramente buona; ma poi qualcosa a Saviore non ha funzionato. Magari solo per la difficoltà di mettersi nei panni degli altri. Eppure i riferimenti non mancano; perchè due leggi, una nazionale (la numero 13 del 1989) e una regionale (la numero sei dello stesso anno), stabiliscono dettagliatamente le norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche e le prescrizioni alle quali devono puntualmente sottostare i tecnici quando progettano un’opera pubblica o privata.

A QUANTO PARE, dopo più di un quarto di secolo queste norme non sembrano ancora essere state ben recepite in Valsaviore. In particolare nel Comune di Saviore, dove è stata completata una ciclabile realizzata in condominio con il confinante Comune di Cevo e che a parere di molti cittadini presenta qualche grave pecca.

A farsi portavoce del malumore della gente e a segnalare in municipio il mancato rispetto delle leggi è stato un turista bresciano abituale frequentatore della zona, in particolare della frazione di Ponte.

«Gli scivoli realizzati lungo la ciclabile sono pericolosi - afferma Carlo Comini -: non sono assolutamente a norma perchè alcuni hanno una pendenza superiore anche al 40%. Ho visto delle signore anziane che camminavano sulla provinciale invece che sul marciapiede. Una cosa inconcepibile non rispettare le regole; ancora di più quando di mezzo c’è un’opera pubblica. La legge è dell’89 e dovrebbe essere stata ormai macinata, ma purtroppo ci sono realtà che non la osservano». A parere del turista l’amministrazione civica di Saviore non avrebbe dovuto far altro che seguire l’esempio di Cevo, dove la ciclopedonale è stata costruita a raso dell’asfalto. «In alcuni punti la carreggiata ha già una pendenza del 7/8 per cento, per cui la scelta cevese è stata quella ideale».

QUANDO Carlo Comini è andato in municipio a segnalare l’incongruenza, un tecnico gli ha semplicemente risposto che «il progetto è stato fatto in Comunità montana e i lavori appaltati dall’Unione dei comuni della Valsaviore. Dal mio punto di vista - osserva il turista - questo tecnico avrebbe dovuto segnalare l’anomalia in modo da levarsi di dosso la responsabilità, sua e del Comune, qualora malauguratamente qualcuno si faccia male in futuro».

Le conclusioni? «A questo punto non mi resta altro da fare che invitare sindaco, assessori e tecnico comunale a provare a percorrere un tratto di marciapiede con una carrozzina per disabili; capiranno immediatamente cosa vuol dire scendere da una pendenza simile avendo problemi di mobilità».

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