Latte e formaggi da primato Ora c’è un aiuto per le analisi

di L.RAN.
Contributi per le analisi su latte e formaggi camuni
Contributi per le analisi su latte e formaggi camuni
Contributi per le analisi su latte e formaggi camuni
Contributi per le analisi su latte e formaggi camuni

C’è una buona notizia (anzi due) per gli agricoltori e gli allevatori impegnati quotidianamente a gestire le loro attività: la Comunità montana della Valcamonica ha emesso un bando a sportello che consentirà agli addetti ai lavori di ottenere (al netto dell’Iva) il riconoscimento del 100% dei costi sostenuti per l’esecuzione delle analisi chimico-fisiche del latte e dei formaggi che producono, ma anche per quelle ambientali dell’acqua e dei foraggi. L’iniziativa è naturalmente mirata a sostenere le aziende agricole, le cooperative di trasformazione, i consorzi di tutela, le associazioni di allevatori e le società cooperative (oltre a quelle tradizionali) che raccolgono e vendono il latte, e verrà attuata concretamente con un contributo che varierà dai 200 euro annui (per le prime) e in crescendo fino a 10 mila euro (per le società cooperative e sempre su base annuale). Non solo: la norma è retroattiva a partire dallo scorso primo settembre (il bando relativo resterò aperto da oggi e fino al prossimo 15 dicembre). Un doppio investimento sulla qualità e sul lavoro, insomma, che è stato presentato ieri dall’assessore comunitario all’Agricoltura Carlo Sacristani: «Con questo provvedimento finanziario intendiamo garantire un servizio di assistenza tecnica qualificato - ha ricordato -, utile a sostenere le nostre aziende nel loro impegno per il miglioramento della qualità del latte e dei processi di produzione dei loro prodotti agroalimentari». Ne ha parlato anche il presidente della Comunità montana, Oliviero Valzelli, sottolineando invece l’importanza della permanenza sul territorio di queste attività tipicamente di montagna, attività «preziose, perché lo spopolamento delle terre alte crea gravi problemi alle famiglie e al territorio e per parte nostra crediamo fermamente in questi presidi». LA SECONDA buona notizia? Sempre grazie alla Comunità montana e all’intervento di Confagricoltura (presente all’incontro con il proprio presidente Francesco Martinoni e con il direttore generale Gabriele Trebeschi), le imprese agricole e gli allevatori camuni avranno la possibilità di smaltire le carcasse dei loro animali da reddito (bovini, ovini, caprini ecc.) attraverso una società specializzata, la Carpelli. In precedenza il servizio veniva svolto dall’Ats, che dal primo settembre non ha rinnovato la convenzione, e il nuovo accordo, non vincolante, stipulato grazie al coinvolgimento del consigliere di Confagricoltura Domenico Foppoli, consentirà alle imprese agricole di ottenere un contributo del 30%, arrotondato per eccesso, sulle spese sostenute in questo campo. •

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