Le sepolture tradizionali sono soltanto il 40%
Lozio pensa all’impianto

Il camposanto  di Lozio
Il camposanto di Lozio
Il camposanto  di Lozio
Il camposanto di Lozio

A Esine il progetto ha fatto implodere la Giunta costringendo il paese ad andare a elezioni anticipate. Berzo Inferiore aveva pensato di affidare la decisione a un referendum prima di fare un passo indietro, Lozio invece giudica l’ipotesi come un’opportunità. L’idea di aprire un tempio crematorio, sta facendo discutere da mesi la Valcamonica. Inizialmente la struttura sembrava destinata a Esine ma l’operazione è tramontata rapidamente sotto la spinta delle polemiche. La vicenda ha avuto ripercussioni anche sull’esecutivo. Il progetto affossato dall’interno della Giunta aveva indotto il sindaco Fiorino Fenini alle dimissioni. A quel punto la società che aveva proposto l’impianto della capacità di 500 ignizioni l’anno, si è rivolta a Berzo Demo offrendo benefit 20 mila euro. Inizialmente il sindaco Ruggero Bontempi aveva proposto di organizzare una consultazione popolare sull’operazione, poi dopo aver testato gli umori della popolazione in un’assemblea pubblica, ha accantonato il progetto.

A LOZIO INVECE si guarda con interesse al tempio crematorio, al punto che l’Amministrazione civica ha anche individuato un’area potenzialmente idonea ad ospitarlo. Il sito si trova nelle vicinanze del cimitero di San Nazaro. Al momento però, la società che ha proposto l’impianto in altre zone della Valcamonica non ha aperto alcuna trattativa. L’approccio propositivo al tempio crematorio dell’esecutivo di Lozio è anche una questione per così dire culturale.

SE NEL RESTO del comprensorio camuno la percentuale media di cremazioni si attesta attorno al 35%, ben al di sopra comunque del trend lombardo (24,8%), nel paese più isolato dell’Altopiano si raggiunge una quota record del 60 %. Il progressivo abbandono delle sepolture tradizionali ha fra l’altro risolto l’annoso problema degli spazi ridotti del cimitero.

Suggerimenti