Maltempo, via
le ferite dai
boschi devastati

di Lino Febbrari
Le evidenti ferite lasciate dall’ondata di maltempo di fine ottobre nei boschi che circondano CortenoI primi interventi di massima urgenza sono stati ultimati:  ora la priorità è rimuovere e tagliare il legname Decine e decine di tronchi abbattuti sono stati rimossi e ripuliti
Le evidenti ferite lasciate dall’ondata di maltempo di fine ottobre nei boschi che circondano CortenoI primi interventi di massima urgenza sono stati ultimati: ora la priorità è rimuovere e tagliare il legname Decine e decine di tronchi abbattuti sono stati rimossi e ripuliti
Le evidenti ferite lasciate dall’ondata di maltempo di fine ottobre nei boschi che circondano CortenoI primi interventi di massima urgenza sono stati ultimati:  ora la priorità è rimuovere e tagliare il legname Decine e decine di tronchi abbattuti sono stati rimossi e ripuliti
Le evidenti ferite lasciate dall’ondata di maltempo di fine ottobre nei boschi che circondano CortenoI primi interventi di massima urgenza sono stati ultimati: ora la priorità è rimuovere e tagliare il legname Decine e decine di tronchi abbattuti sono stati rimossi e ripuliti

A più di due mesi di distanza dalle trombe d’aria che hanno devastato i boschi di mezza Vallecamonica, a Corteno si è conclusa la prima fase di interventi urgenti avviati nell’immediatezza dell’evento catastrofico. La frana che aveva interrotto una variante della pista Baradello è stata tamponata, così come gli alvei dei piccoli corsi d’acqua che tanti danni avevano causato sono stati liberati dal legname schiantato. Lo Ster di Brescia ha finanziato queste prime opere, che sono state eseguite velocemente. «E SOPRATTUTTO ben fatte – rimarca soddisfatto il sindaco Martino Martinotta, che con il collega di Aprica, a fine ottobre, proprio per la tracimazione di un torrentello fu costretto a evacuare alcune abitazioni nella frazione di San Pietro, confinante con la località turistica orobica - Difatti la pista è stata riaperta a dicembre e, quindi, gli appassionati hanno potuto fruirne come al solito all’inizio della stagione invernale. L’alveo del torrente Ogliolo è stato ripulito e attualmente nella zona a circa un paio di chilometri dal confine provinciale sono ancora in corso alcuni tagli di piante ordinati dai privati, i quali hanno approfittato della presenza in luogo degli uomini delle imprese boschive per rimuovere tronchi e ramaglie dalle loro proprietà». Infine, anche l’abitato di Ronco (piccolo nucleo posto poco sopra la Statale 39, un chilometro circa prima della sede comunale ) è stato messo in sicurezza. Resta però ancora molto da fare sul territorio di Corteno, come d’altronde in tutte le altre aree colpite dall’ondata di maltempo: sul terreno c’è tuttora un’enorme quantità di alberi abbattuti dalla furia del vento. Ci sono poi da sistemare il vasto reticolo della viabilità rurale compromessa da decine di piccoli smottamenti e, soprattutto, contenere il rischio di nuove esondazioni dell’Ogliolo. «CON I TECNICI abbiamo previsto di realizzare una serie di briglie e di svasi - spiega Martinotta - in grado di contenere eventuali detriti che dovessero scendere a valle, per evitare che arrivino in paese; solo per questo intervento la stima dei costi si aggira sui trecentomila euro, poi altro denaro se ne andrà per la pulizia di tutto il corso d’acqua. Insomma, dalla prossima primavera e per alcuni mesi di sicuro non staremo a rigiraci i pollici. C’è parecchio da fare e da programmare». Anche nel territorio del Comune di Edolo la fase emergenziale si è conclusa. Già pochi giorni dopo la buriana i boscaioli del Consorzio forestale dell’alta Vallecamonica avevano completato il taglio della vegetazione abbattuta lungo la strada che conduce a Vico, frazione che era rimasta semi isolata per più di 48 ore. E sono state rimosse tempestivamente anche le numerose piante a rischio sullo scosceso versate appena fuori il centro abitato, in direzione di Ponte di Legno. Lavori e interventi più o meno urgenti sono comunque programmati in numerose aree non solo dell’alta Valle Camonica. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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