Nel Bresciano la Valcamonica ha aperto anni fa la strada della micro accoglienza dei profughi, ricevendo per la validità del progetto più di un riconoscimento. Ma per la Lega nord locale non è cambiato nulla, e allora come oggi continua a dire no. Stavolta rifiutando l’accoglienza diffusa e la proposta del prefetto, che ha chiesto ai comuni la disponibiltà di altri posti per trovare una soluzione al crescente afflusso di richiedenti asilo.
Un no che sarà ribadito stamane nell’incontro che si svolgerà nella sede del movimento a Cogno, alla presenza del segretario valligiano Beppe Donina, del parlamentare Davide Caparini, del consigliere regionale Donatella Martinazzoli, del sindaco di Piancogno Francesco Ghiroldi e di consiglieri comunali delle amministrazioni nei quali il Carroccio è presente.
Proprio Donina sostiene che «Quello in atto è un tentativo di reperimento pericoloso, perchè ciò che sta accadendo è fuori da ogni controllo e pianificazione - afferma Donina - ed è causa nelle nostre comunità dell’aumento dell’intolleranza che sfocia nella maggior parte dei casi in paura e insicurezza. Guardiamo anche al nostro passato: nessun italiano è mai entrato in un altro Paese da clandestino».
La riflessione di Donina è stata preceduta d’un soffio dalla lettera che il sindaco di Piancogno Ghiroldi ha indirizzato al Prefetto, e nella quale declina la proposta del rappresentante dello Stato motivandola e rilanciando con un suo suggerimento: «Molti paesi del Nord Africa soffrono da tempo un drastico calo di presenze turistiche e in molte località balneari vengono offerti soggiorni in pensione completa a meno di 10 euro al giorno. Penso che piuttosto che ricercare luoghi in cui collocare i migranti sul territorio nazionale il nostro governo farebbe bene a contrattualizzare la collocazione di queste persone in quelle realtà. Ciò oltre a limitare le tensioni sociali sui nostri territori, garantirebbe un risparmio e darebbe un sostegno economico a questi Paesi in difficoltà».L.RAN.