Rifugi, il Cai apre due cantieri
e i consorzi forestali rifiatano

di Luciano Ranzanici
Al centro dell’intesa c’è anche il rifugio Gardibaldi
Al centro dell’intesa c’è anche il rifugio Gardibaldi
Al centro dell’intesa c’è anche il rifugio Gardibaldi
Al centro dell’intesa c’è anche il rifugio Gardibaldi

Al termine dell’operazione il Cai di Brescia potrà presentare il volto decisamente rinnovato di alcune delle strutture di accoglienza d’alta quota di proprietà, mentre per la Comunità montana e per quattro dei consorzi forestali della Valcamonica che hanno firmato, l’intesa avrà ricadute d’immagine (per l’ente comprensoriale) e occupazionali, perchè questo accordo, con una durata definita di due anni impegnerà (per ora) i dipendenti stagionali in carico a due consorzi.

Ieri il presidente dell’ente comprensoriale Oliviero Valzelli, il vicepresidente del club cittadino Renato Veronesi e i rappresentanti dei consorzi Alta Valle Camonica, Due Parchi, Pizzo Badile e Minerario Valle Allione hanno siglato un protocollo d’intesa per «la valorizzazione dei rifugi di proprietà del Cai Brescia in Valcamonica».

Il sodalizio possiede sul territorio camuno 7 strutture, l’Angelino Bozzi a Pontedilegno, il Tonolini e il Gnutti a Sonico, il Prudenzini a Saviore, il Baita Iseo a Ono San Pietro, il Garibaldi a Edolo e il Maria e Franco a Ceto, e per adesso saranno gli ultimi due l’oggetto di una serie di interventi che occupano e occuperanno i dipendenti del Consorzio forestale Alta Valle Camonica e Pizzo Badile.

NEL PRIMO sono già in corso lavori di messa a norma del sistema antincendio, mentre nel secondo si procederà alla posa di una tettoia esterna a protezione delle cisterne e a una serie di opere di miglioramento estetico. Lo scorso anno il Cai ha impegnato 63 mila euro sui rifugi, e quest’anno ne investirà ben 228 mila; e sia Veronesi sia il consigliere Marco Frati, referente della commissione ad hoc, non hanno nascosto le difficoltà economiche che il club sta incontrando per proseguire. Ed ecco entrare in gioco la Comunità montana, ente «facilitatore» nella richiesta di contributi agli enti superiori. Con l’obiettivo non dichiarato ma implicito di proseguire in futuro con i cantieri in quota, creando ulteriori occasioni occupazionali anche per le altre strutture forestali in difficiltà firmatarie dell’intesa.

Valzelli e l’assessore al Parco dell’Adamello Gianbattista Bernardi hanno definito il protocollo «una importantissima opportunità, perchè i rifugi rappresentano una grande vetrina del nostro territorio, e perchè danno respiro ad alcuni nostri consorzi forestali che si trovano in crisi, anche per i pesanti tagli della Regione».

Il presidente del Pizzo Badile, Mauro Martinelli, ha parlato degli interventi commissionati dal Cai come «di una boccata d’ossigeno per i nostri dipendenti: accumulando più ore nella stagione estiva potranno accedere con più facilità alla cassa integrazione invernale».

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