Roghi, accuse e veleni:
in aula la resa dei conti

di Luciano Ranzanici
Il sindaco Marina Lanzetti
Il sindaco Marina Lanzetti
Il sindaco Marina Lanzetti
Il sindaco Marina Lanzetti

Donato Filippini l’altra sera non sedeva tra i banchi della minoranza quando il sindaco Marina Lanzetti ha chiesto le sue dimissioni. Il capogruppo dell’opposizione, come accade ormai da tempo, non si è presentato alla seduta. E come lui non si sono presentati i rappresentanti della sua lista, attirandosi gli strali del vice sindaco Natale Gaudenzi, che non ha mancato di far notare come «sia difficile amministrare senza la controparte democratica».

Un buon numero di cittadini ha invece deciso di assistere a una seduta che presentava in particolare all’ordine del giorno un paio d’informative e una presa d’atto relative alle azioni delittuose che sono state compiute nel periodo del mandato amministrativo del sindaco Filippini. L’incendio dell’auto del consigliere di minoranza (ed ex sindaco) Franco Guaini avvenuto nel 2012 appare come l’apice di un quinquennio nel corso del quale è successo veramente di tutto: dalla detronizzazione della ragioniera Agnese Crotti e del segretario comunale Giovanni Stanzione, al passaggio alla minoranza dell’attuale primo cittadino Lanzetti e a vicende edilizie caratterizzate da andamenti perlomeno opinabili.

LO SCONTRO. Proprio Marina Lanzetti nel corso del Consiglio ha dato lettura della sentenza che ha inchiodato alle proprie responsabilità mandante ed esecutori dell’incendio dell’auto di Guaini, chiedendo le dimissioni del capogruppo di minoranza Donato Filippini. «È doveroso da parte nostra chiederne le dimissioni perché al suo fianco quando era sindaco era presente l’assessore che è stato il mandante dell’azione delittuosa compiuta nei confronti di Franco Guaini: non è rispettoso nei confronti dei cittadini e della stessa Amministrazione che Filippini continui a sedere in Consiglio comunale».

È POI TOCCATO al vice sindaco Natale Gaudenzi dare lettura dell’informativa relativa alla prima udienza svoltasi in Tribunale a Brescia a carico di Roberto Donina (già condannato per l’incendio dell’autovettura di Guaini) e ora indagato per la tentata estorsione e le minacce nei confronti del sindaco Lanzetti e di sua madre e che vede come nel procedimento precedente il Comune e il sindaco costituiti parti civili.

Il procedimento è stato rinviato al prossimo 22 settembre con un testimone di difesa a sorpresa e nell’occasione Gaudenzi ha rivolto un appello alla gente: «Perché dimostri vicinanza e solidarietà a Marina Lanzetti, che è stata oggetto di assurde azioni minatorie ed estorsive». Aspettando il ritorno della minoranza...

Suggerimenti