Rogo di Campolaro, il
piromane ora rischia
una pena pesante

di Paola Buizza
Gli effetti del rogo doloso di cui è accusato Bellicini
Gli effetti del rogo doloso di cui è accusato Bellicini
Gli effetti del rogo doloso di cui è accusato Bellicini
Gli effetti del rogo doloso di cui è accusato Bellicini

È entrato nel vivo il processo per l'incendio doloso che il 4 gennaio 2017 ha devastato 250 ettari di bosco e prato sui monti di Campolaro, tra Bienno e Breno. Al banco degli imputati il presunto piromane, Oscar Bellicini, un 24enne di Bienno per il quale ieri il pm Ambrogio Cassiani ha chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi di carcere. La lunga udienza davanti al giudice Riccardo Moreschi è iniziata poco dopo le 10 si è protratta fino al primo pomeriggio. Una tappa importante in una vicenda processuale complessa e per la quale è stata anche necessaria una traduzione delle intercettazioni ambientali per via delle conversazioni in dialetto camuno stretto e di non facile comprensione. Il corposo plico è arrivato ieri sul tavolo del Tribunale grazie al lavoro svolto dagli esperti a cui lo scorso novembre era stato conferito l’incarico. In aula, oltre a Bellicini affiancato dall’avvocato Ennio Buffoli, c’erano i legali dei Comuni di Bienno e Breno e della Comunità montana che si sono costituiti parte civile. Nell’udienza, che ha visto la testimonianza dello stesso imputato, il giudice ha sentito anche un carabiniere forestale che ha ripercorso le indagini sull’incendio doloso, coloro che avrebbero visto quel pomeriggio Oscar Bellicini transitare lungo la sp 345 in prossimità del punto di innesco del rogo e don Damiano Raza, parroco di Berzo Inferiore, Bienno, Esine, Plemo e Prestine con il quale Bellicini si incontrò il pomeriggio del 4 gennaio 2017. ATTRAVERSO ORARI, distanze, immagini di videosorveglianza e testimonianze, si è cercato di «fotografare» i minuti incriminati, per evidenziare le prove che incolperebbero il 24enne che si è sempre proclamato innocente. E ieri lo ha ribadito, sostenendo di essere passato per quella strada dove le telecamere lo hanno ripreso alla guida dell’auto intestata al padre. Ma di aver poi deviato verso la località di Salice, dove sarebbe andato per tagliare una pianta. All’imputato gli investigatori erano arrivati nelle settimane successive l’incendio e l’arresto era scattato il 4 aprile per il timore della reiterazione del reato e dell’inquinamento delle prove. Il giovane era stato poi rimesso in libertà dal Riesame, decisione confermata dalla Corte di Cassazione. Ieri, al termine della requisitoria, il pm ha chiesto per lui 2 anni e 8 mesi. L’udienza è stata aggiornata al 9 luglio quando la parola passerà agli avvocati di parte civile e al difensore di Oscar Bellicini. •

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