«Se il sindaco è per le
unioni gay. Braone ha
perso un estimatore»

di Luciano Ranzanici
Il sindaco Gabriele Prandini in campo per le unioni civili
Il sindaco Gabriele Prandini in campo per le unioni civili
Il sindaco Gabriele Prandini in campo per le unioni civili
Il sindaco Gabriele Prandini in campo per le unioni civili

Un po’ c’era da aspettarselo. Considerando l’argomento e i toni del dibattito a livello nazionale, era difficile immaginare che le recenti dichiarazioni del sindaco di Braone, affidate a due lettere inviate all’associazione ProVita, sarebbero passate inosservate. «Se una coppia omosessuale mi chiedesse di celebrare la loro unione, sarei felice di poterli sposare». Questa, in sintesi, la posizione espressa da Gabriele Prandini. Che si era mosso in seguito alla campagna lanciata da ProVita per l’istituzione dell’obiezione civile per i sindaci. «Io voglio poter rispettare la Costituzione italiana. Voglio poter trattare tutti i cittadini con pari dignità», aveva scritto il sindaco camuno. Che ora, inevitabilmente, si ritrova a fare i conti con quello che lui stesso, sul suo blog (www.gabrieleprandini.it), ha definito «effetto boomerang».

IL PRIMO ad attaccarlo frontalmente era stato l’ex sindaco di Adro Oscar Lancini, leghista ruspante e sempre in prima linea quando c’è da fare polemica. «Ma bravone sindaco di Braone. Vorrà dire che tutti i gay e le lesbiche li manderemo da te. Io sto con ProVita!». Così su Facebook il Lancini franciacortino. Immediata la risposta, con tanto di contro-hashtag e pagina-evento: #iostoconilsindacodiBraone. Hashtag condiviso da decine di utenti che si sono schierati con Prandini, postando messaggi di solidarietà per il sindaco del piccolo borgo camuno.

CHE ORA PERÒ deve rispondere a un secondo attacco. Nei giorni scorsi è infatti arrivata in municipio una strana lettera spedita da un ex turista «per caso» ed ex amico del paese e delle sue tante bellezze. Un ex amico che si dice deluso e nella missiva, vergata a mano e con firma illeggibile, rimprovera al primo cittadino il suo atteggiamento ostile nei confronti di ProVita, che ovviamente è contro le unioni civili.

Il «promotore turistico gratuito» (così si definisce il mittente della lettera) apparterebbe a una famiglia affezionata a Braone e si sarebbe impegnato per sponsorizzare il borgo e le sue bellezze, facendo numerosi proseliti. Un impegno che non sarebbe più disposto a portare avanti a meno di una pronta rettifica del sindaco e di un deciso cambio di rotta sul tema dei matrimoni tra omosessuali. Anche qui la risposta non si è fatta attendere. Il sindaco Prandini ha prima voluto condividere lo scritto dell’ormai ex estimatore del piccolo e grazioso paese camuno con tutti i suoi consiglieri, per poi affidare al blog l’inevitabile replica a tono: «Non mi capacito di come la volontà di rispettare la nostra Costituzione, sulla quale le ricordo ho giurato, possa far splendere su Braone, del quale lei si dichiara appassionato, una luce buia e tetra. Non riesco nemmeno a comprendere come la mia presa di posizione critica verso un’associazione “estremista” come ProVita possa mettere in cattiva luce il paese da me amministrato».

«MI CHIEDO se quando, da turista, visita una qualsiasi località italiana o estera prima verifichi l’appartenenza politica o religiosa degli amministratori. Strano modo, a mio avviso, di scegliere le mete turistiche. Mi chiedo inoltre secondo quale logica adesso Braone sia meno bello di prima. Non lo capisco, anzi, non lo capiamo».

Infine una stoccata: «Sono convinto che il nostro paese, anche se avesse davvero perso degli estimatori come lei, molto probabilmente ne conquisterà tanti altri proprio per l’assenza di persone che preferiscono l’odio all’amore. E per quanto possa valere il mio giudizio, non vorrei tra noi gente che disprezza, che discrimina, che odia».

Suggerimenti