Tempio crematorio? Ora c’è chi dice «sì»

di Claudia Venturelli
Lozio: il tempio crematorio potrebbe nascere a ridosso del cimitero
Lozio: il tempio crematorio potrebbe nascere a ridosso del cimitero
Lozio: il tempio crematorio potrebbe nascere a ridosso del cimitero
Lozio: il tempio crematorio potrebbe nascere a ridosso del cimitero

«Per il paese sarebbe una opportunità». È una analisi semplice ma chiarissima quella che viene fatta in Comune a Lozio a fronte dell’eventuale arrivo del tempio crematorio in paese. Un’ipotesi non poi così remota se si considera che l’amministrazione da tempo si dichiara disponibile a offrire alla società interessata il luogo «ideale» in cui costruire la struttura; che al contrario viene fortemente contestata in altre realtà della valle. A Esine il progetto ha fatto cadere la Giunta, a Berzo Inferiore si andrà al referendum.

«VICINO AL CIMITERO di San Nazaro - spiega invece il vicesindaco di Lozio Antonio Giorgi - c’è spazio, ma soprattutto una pre struttura che potrebbe essere presa in considerazione». Insomma, mentre tutti litigano, c’è un Comune ben disposto a dare ospitalità all’impianto. Lozio aveva già dato anni fa il proprio assenso, ed è ancora di quel parere dimostrando ancora di essere sempre controcorrente. «Certo, dovrebbe essere la società a chiederci la disponibilità; poi noi faremo valutare le aree vicino alle zone cimiteriali e da qui potrebbe arrivare la soluzione al problema», continua Giorgi. Problema che dopo aver fatto chiudere anticipatamente la carriera di sindaco a Fiorino Fenini a Esine, oggi sta tormentando Berzo Inferiore, che il 13 marzo sarà chiamato al referendum. O forse no, visto che è lo stesso sindaco a sostenerne l’inutilità a fronte dell’apparente contrarietà di tutto il paese o quasi.

È in ogni caso questione di numeri, e Lozio pare averli in crescita. Se nel resto della Valcamonica la percentuale di cremazioni si attesta al 30-40%, il municipio più isolato dell’Altopiano tocca un 60% che di fatto ha messo fine a un problema che qualche anno fa l’esecutivo faticava a risolvere: «Fino a sei anni fa - continua Giorgi - non avevamo i loculi, oggi invece il problema è contrario; tanto che stavamo pensando di mettere noi dei fiori nei loculi vuoti».

La zona è già stata individuata, «ma posto ce n’è e potremmo trovare altre soluzioni». Ma non sarebbe eccessivo costringere i mezzi a percorrere chilometri per raggiungere il tempio su una strada non proprio a scorrimento veloce? «La strada non è un problema perchè è una provinciale, ci passano tutti i giorni le ambulanze da quando c’è la casa di riposo e non c’è mai stato un problema - chiude Giorgi -. Casomai questa sarebbe l’occasione per spingere la Provincia a gestirla al meglio».

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