Tutti in carrozza: prossima fermata Cina

di Jacopo Manessi
La partenza da Iseo e poi il viaggio a bordo del treno del gusto: la Cina scopre la Valle e il SebinoLo chef Yuanqing Zhu alle prese con il raviolo della pace:  cultura, cibo e tradizione ma anche fratellanzaIl pranzo a bordo del trenoVolti sorridenti in carrozzaL’aperitivo a Montisola
La partenza da Iseo e poi il viaggio a bordo del treno del gusto: la Cina scopre la Valle e il SebinoLo chef Yuanqing Zhu alle prese con il raviolo della pace: cultura, cibo e tradizione ma anche fratellanzaIl pranzo a bordo del trenoVolti sorridenti in carrozzaL’aperitivo a Montisola
La partenza da Iseo e poi il viaggio a bordo del treno del gusto: la Cina scopre la Valle e il SebinoLo chef Yuanqing Zhu alle prese con il raviolo della pace:  cultura, cibo e tradizione ma anche fratellanzaIl pranzo a bordo del trenoVolti sorridenti in carrozzaL’aperitivo a Montisola
La partenza da Iseo e poi il viaggio a bordo del treno del gusto: la Cina scopre la Valle e il SebinoLo chef Yuanqing Zhu alle prese con il raviolo della pace: cultura, cibo e tradizione ma anche fratellanzaIl pranzo a bordo del trenoVolti sorridenti in carrozzaL’aperitivo a Montisola

Hanno scattato a raffica, consumato rullini. Cumuli e cumuli di foto: come dargli torto. Tranne una volta seduti a tavola: perché il pasto è rito sacro, anche e soprattutto in Cina. In quel caso, allora, solo qualche piccola concessione ai fotografi di professione presenti, ma nulla più. È andata così, tra un calice e un manicaretto, a godersi spensierati il sole tardo estivo: da Iseo a Sulzano, da Sulzano a Montisola (e ritorno), prima di salire verso la Vallecamonica, in carrozza sul Treno dei Sapori. A scandagliare bellezze del paesaggio e bontà della terra. In sintesi, la giornata vissuta da una ricca delegazione di Slow Food Great China dalle nostre parti. Uno spazietto particolare, ritagliato dal Consorzio DMO di Vallecamonica, all'interno dei cinque giorni del salone «Terra Madre» a Torino, tra cibo, sostenibilità e molto altro. E il senso, in questo caso, è davvero quello di un mondo che cambia: c'erano cuochi di alto livello, architetti, giornalisti, operatori turistici e investitori, insieme agli smanettoni di Weibo, il più grande social media cinese. «A casa ci stanno guardando in 100mila...» raccontano le teste della spedizione in terra camuna. Vale a dire madame Qjao Ling - numero uno di Slow Food China e figlia dell'ex presidente del Parlamento cinese Qiao Shi -, Piero Ling e Vittorio SunQun (rispettivamente fondatore e segretario di Slow Food China), oltre all'onorevole bresciana Marina Berlinghieri, impegnata in un percorso di collaborazione tra Italia e Cina sancito dalla Dichiarazione di Chengdu. «Slow Village è un programma che punta a unire in rete realtà che hanno a cuore lo sviluppo sostenibile dei territori - spiega il deputato dem sul progetto – convinte che a partire da cibo, cultura e sostenibilità sia possibile la costruzione di un mondo migliore. Quello di oggi era un primo passo». MERITO anche della condotta Slow Food di Vallecamonica, capitanata da Beatrice Capitanio, che ha accolto la truppa a Montisola per un aperitivo bagnato di bianco (ne è rimasto poco), insieme al sindaco Fiorello Turla, sulle orme del «fu Floating Piers», prima dello showcooking dello chef Yuanqing Zhu direttamente dalla città di Chengdu, con la preparazione del raviolo della pace. Solo un primo assaggio della portata vera e propria, goduta a bordo del trenino della Valle, tra Pisogne e Piancamuno, alla volta di Darfo Boario, con l'arrivo nella cittadina termale, e l'esposizione di arti e mestieri nel parco delle Terme. Sino all'ultimo trasferimento, verso Capo di Ponte e una chicca imperdibile come il Parco Nazionale delle Incisioni Rupestri di Naquane. Con tanto di visita guidata e ritorno alla tradizione: foto su foto. Stavolta, dentro la culla della civiltà, ne valeva davvero la pena. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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