Un salto dal Trampolino
per ritrovare l’autonomia

È un «Trampolino», di nome e di fatto. Un'esperienza di vacanza che stimola i bambini costretti a lunghe ospedalizzazioni ad acquisire l'autonomia psicologica, sociale e la gestione della terapia, spesso molto complessa, e diventare come tutti gli altri coetanei. Sono tredici, dai 6 ai 13 anni, con tanti volontari al seguito, tutti ospiti fino a domani della casa delle suore orsoline di Borno.

Una base logistica che anche quest'anno ha consentito numerose attività: una visita al distaccamento dei vigili del fuoco di Boario, un giorno al maneggio, l'altro a sperimentare l'arte del teatro dei burattini, l'altro ancora al parco Adventureland dove con il Cai locale, hanno provato l'ebbrezza dei percorsi sospesi tra gli alberi. Un'esperienza unica per l'organizzazione che lavora perchè ognuno spicchi il volo: «Il motto del Trampolino è ’aiutami a fare da solo’ e questi dodici giorni sono sufficienti a fare acquisire e sviluppare quelle abilità residue che ogni bambino ha a disposizione», spiega il dottor Franco Tovagliari, responsabile organizzativo del progetto.

Una vacanza off-limits per i genitori costretti «a staccarsi dai bambini perchè provino a cercare la loro strada e a capire che sono in grado di vivere una vita normale», nonostante le patologie che si portano in dote. Il loro curriculum clinico è lunghissimo e inizia a pochi giorni di vita, tutti hanno alle spalle lunghe ospedalizzazioni, per questo a Borno dove il Trampolino è ormai di casa, si danno il cambio le associazioni perchè il soggiorno sia piacevole, divertente e coinvolgente nonostante la lontananza da casa: «Arrivano un po' terrorizzati -racconta Benedetta Prandelli, una delle psicologhe del gruppo-, soprattutto con la nostalgia di casa, ed è comprensibile. Noi li accompagniamo e li aiutiamo a tener presente che i genitori sono a casa e li aspettano ma che loro nel frattempo possono vivere questa esperienza in completa tranquillità».C.V.

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