Una notte
di terrore
poi le luci
di Monno

Negli ultimi giorni la cronaca si è ripetutamente occupata di persone che si sono fatte male o perse in montagna cercando funghi. L’ultimo episodio ha visto per protagonista un 49enne di Cellatica disperso domenica in alta Valle Camonica. Era uscito in cerca di funghi dopo aver parcheggiato l’auto nella zona di Mola. In seguito però ha perso l’orientamento e nel tardo pomeriggio ha chiamato i soccorsi. Sono partite le ricerche che hanno impegnato un vasto spiegamento di forze: la V Delegazione Bresciana, il Soccorso alpino Guardia di Finanza, i Carabinieri di Edolo, i Vigili del fuoco, la Protezione civile. Le operazioni non si sono interrotte nemmeno nelle ore notturne e verso le 3 di lunedì l’elicottero del 118 di Brescia, abilitato per il volo notturno, con l’ausilio dei visori a identificazione di luce ha sorvolato e scansionato l’area. All’alba le squadre territoriali camune del Soccorso alpino hanno continuato a perlustrare la zona. Nel frattempo il 49enne che ha ritrovato l’orientamento è riuscito a raggiungere l’abitato di Monno e a telefonare a un familiare. È stato quindi raggiunto, valutato dal medico rianimatore, poi accompagnato al Pronto soccorso di Edolo per accertamenti.

GLI INTERVENTI che interessano persone in cerca di funghi sono tipici del periodo e ogni anno il Soccorso alpino effettua centinaia di interventi che riguardano questo ambito, alcuni purtroppo mortali. La prevenzione è quindi indispensabile, ricordano i volontari: dall’abbigliamento che deve essere appropriato e ben visibile, con colori sgargianti per farsi individuare prima se ci si fa male o se ci si perde, per passare alle scarpe con una buona presa sul terreno. Indispensabile dotarsi di una buona torcia elettrica, riserva di acqua e di cibo e una giacca calda che diventano molto utili se si è costretti a restare fuori oltre il previsto. R.PR.

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