Bagolino prova a tornare lentamente alla normalità

Dopo 24 ore di totale isolamento Bagolino è tornato ieri alla normalità. Nel tardo pomeriggio di martedì la Provinciale 669, la principale via di accesso al paese, è stata riaperta. Il traffico ha potuto riprendere a scorrere tranquillamente e chi era stato costretto a rimanere una notte fuori casa ha potuto fare ritorno. Rimangono invece chiusi gli altri punti di accesso: la strada verso il Maniva e quella per Riccomassimo e il Gaver, oltre alle strade Colegna e Seppiole, al momento ancora ostruite da decine di alberi caduti sulle carreggiate. L’IMPEGNO di vigili del fuoco, Provincia di Brescia, Protezione civile e volontari si è concentrato sui problemi più urgenti. Anche la linea elettrica è stata ripristinata seppure il traliccio dell’alta tensione nella zona di Ponte Prada rimane ancora lì, piegato in due, a testimoniare la violenza con cui il nubifragio si è abbattuto sulla Valsabbia. Alcuni generatori di emergenza che lunedì erano rimasti bloccati per strada sono riusciti a raggiungere il paese dove stazioneranno per essere usati in caso di ulteriori (e scongiurabili) black-out. Lo scenario rimane comunque inquietante. In alcune zone interi boschi sono stati rasi al suolo, come travolti da un tornado, nel bosco tra Cerreto e Prada si parla di migliaia di pini sradicati; volate via molte tegole e alcuni cornicioni, rimane la consolazione che nessuno si è fatto male, avrebbe potuto andare davvero molto peggio. CONTINUANO a essere monitorati fiumi e torrenti, le condizioni al momento appaiono stabili, Il lago d’Idro ha raggiunto i 368,8 metri sul livello del mare, ma gli afflussi sono diminuiti parecchio. Lunedì entravano nel lago 164 metri cubi d’acqua al secondo, ieri si è scesi a 81 metri cubi. Da tempo l’Alta valle non veniva sconquassata da un evento di tale portata, ma poco per volta la situazione sta rientrando nella norma. Ieri l’istituto comprensivo di Bagolino ha riaperto tutte le scuole. Continuano i sopralluoghi e i disgaggi, in modo da poter riaprire anche tutte le altre vie d’accesso al paese.