Brecom, il futuro è un’incognita

di Massimo Pasinetti
Gli esterni della Brecom e i vigili del fuoco al lavoro giovedì FOTOLIVE
Gli esterni della Brecom e i vigili del fuoco al lavoro giovedì FOTOLIVE
Gli esterni della Brecom e i vigili del fuoco al lavoro giovedì FOTOLIVE
Gli esterni della Brecom e i vigili del fuoco al lavoro giovedì FOTOLIVE

Lo splendido sole di ieri non ha reso meno grigio il risveglio nella piccola Comero. Il giorno dopo il violento incendio che ha messo in ginocchio la Brecom, azienda che si occupava di pulitura e lucidatura di casalinghi in metallo, per i 21 dipendenti il futuro è quanto mai incerto.

«NON SIAMO ancora potuti entrare - spiega Luca Brescianini, uno dei titolari della Brecom - Ma a guardare da fuori c’è davvero poco da salvare». Primo passo: la bonifica. «In questo momento triste è un po’ come avere un morto in casa: ora che tutti ci vengono a trovare, ci chiamano, ci aiutano e ci stanno vicini, e che noi siamo occupati in mille incombenze, molte dovute alla burocrazia, non c’è il tempo di soffermarsi a pensare a quel che è successo. Ma sono convinto che quando tutto si calmerà, e in solitudine ci troveremo a osservare quel che resta della nostra azienda, sarà come rendersi conto che una persona casa non c’è più. E sarà quello il momento più difficile e doloroso».

L’incendio si è sviluppato nel primo pomeriggio di giovedì. E in poco tempo, partendo da una spazzola forse colpita da una scintilla incandescente, si è propagato a tutta l’azienda mandandola in fumo. Dove trovare la forza di ripartire? «Non siamo ancora riusciti a incontrarci per decidere cosa sia meglio fare ora. Pensieri in merito ancora non ne abbiamo fatti. Ma adesso non c’è neanche la voglia di farli». Certo è che 21 persone sono rimaste senza lavoro. E anche se si prevede che scatteranno gli ammortizzatori sociali, per tutti, titolari e dipendenti, quanto avvenuto lascerà un segno indelebile. Il cielo è azzurro, ma il futuro è grigio.

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