Calcio, il Comune detta
le regole Fair play
e baby atleti al potere

di Massimo Pasinetti
Villanuova: la tribuna dello stadio comunale
Villanuova: la tribuna dello stadio comunale
Villanuova: la tribuna dello stadio comunale
Villanuova: la tribuna dello stadio comunale

È una svolta all’insegna degli interessi collettivi e di una autentica promozione sportiva quella che sta avvenendo a Villanuova, ed è il Comune a ricoprire il ruolo di attore.

Tutto o quasi ruota attorno allo stadio (comunale, appunto) che è stato ristrutturato nel 2013 dall’ente locale per essere poi affidato in gestione all’Usd Villanovese, una società che conta (o meglio contava) 220 persone tra tra atleti e dirigenti. Purtroppo però all’inizio di quest’anno la Villanovese, una realtà calcistica dalla lunga e gloriosa storia, prima è stata costretta ad azzerare la convenzione, e poi ha letteralmente cessato di esistere.

A quel punto l’amministrazione ha deciso che per l’assegnazione della gestione a un altro soggetto sarebbe stato necessario partire da un progetto di qualità in favore dei giovani, per farli crescere con serietà e puntando in primo luogo sui risultati sociali piuttosto che su quelli sportivi.

Condizioni che hanno appena portato all’affidamento degli impianti (sempre in convenzione) all’Asd San Michele calcio, che per l’occasione diventa Asd Villanuova, una nuova società che mantiene i colori sociali bianconeri (com’era per la Villanovese) e che garantisce la presenza e la cura del settore giovanile, perchè questa è la ricchezza di cui la realtà locale dispone.

«IL PROGRAMMA prevede di ripartire a settembre con una decina di formazioni in campo, dai pulcini alla prima squadra», annunciano in municipio ricordando che il nuovo soggetto «pagherà un canone annuale al Comune e apporterà anche migliorie alla struttura dello stadio».

Non solo: lo stesso stadio verrà aperto a tutti, e non ci sarà più un biglietto d’ingresso, mentre altre novità saranno rappresentate dallo stop alla partecipazione al campionato di Prima per privilegiare quello di Terza categoria, ridimensionando per ora gli obiettivi. Inoltre, se prima l’ente locale in qualche modo «subiva» le scelte della società sportiva, ora parteciperà alle decisioni e la affiancherà durante la programmazione con incontri destinati alla definizione delle linee operative dentro e fuori lo stadio, senza dimenticare l’educazione allo sport nelle scuole.

La manutenzione ordinaria dell’impianto competerà all’Asd, mentre quella straordinaria sarà a carico del Comune. E l’uso dello stadio non sarà più un’esclusività della società sportiva: l’amministrazione potrà infatti concederlo in uso ad altre realtà, pur non interferendo con i programmi del gestore principale.

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