Cento giorni da commissario: «Tante idee, ma poche risorse»

di A.GAT.
Il municipio di Gavardo è guidato da un commissario straordinario
Il municipio di Gavardo è guidato da un commissario straordinario
Il municipio di Gavardo è guidato da un commissario straordinario
Il municipio di Gavardo è guidato da un commissario straordinario

La fase di rodaggio è ampiamente superata: il «governo tecnico» di Gavardo ha già ingranato la marcia, e da qualche settimana in municipio si lavora ad alta velocità. Tantissime determine, delibere importanti come il Piano per il diritto allo studio, il nuovo Piano delle opere pubbliche con il raddoppio degli investimenti sulle asfaltature, la chiusura temporanea del ponte di Sopraponte, lo spostamento del mercato (dal 7 novembre) per i cantieri in piazza Aldo Moro. A un passo dai primi 100 giorni di governo, è già tempo di bilanci per il viceprefetto Anna Pavone, a tre mesi e un giorno dalla sua nomina a Commissario straordinario per la gestione del Comune (era il 23 luglio scorso): rimarrà in carica fino alle prossime elezioni di primavera. E il lavoro non manca: «È una leggenda metropolitana che il Commissario debba fare solo ordinaria amministrazione - spiega Pavone, classe 1967 e già capo di gabinetto della Prefettura di Milano, ora in forze direttamente al Ministero - perché nella gestione pubblica l’ordinaria amministrazione non esiste. Dobbiamo guardarci intorno, capire i problemi del paese e cercare di risolverli, affrontare tutte le questioni che si presentano: in un certo senso si può dire che l’attività viaggia più spedita, perché il Commissario concentra in sé tutti i poteri di sindaco, giunta e consiglio comunale». Alle spalle una lunga esperienza amministrativa: è stata Commissario anche ad Arcore, ma soprattutto ad Arese, dove è riuscita a sbloccare lo snodo per il centro commerciale, fermo da 14 anni. A Gavardo è in municipio due o tre giorni alla settimana, e comunque in base alle necessità: «Ho già incontrato diversi cittadini, gruppi e comitati - spiega - e stiamo lavorando ad alcune delle criticità del paese. Su tutte le Fonderie Mora, i problemi del tiro a segno, la questione della cava sul Tesio». In queste settimane si è discusso parecchio della chiusura del ponte di Sopraponte: «Se c’è un minimo dubbio, è dovere verificarlo: la sicurezza dei cittadini viene prima di ogni cosa. Comunque siamo in attesa della relazione finale sulle prove statiche, e sembra che il ponte stia bene: la questione si dovrebbe risolvere in tempi brevi». Prima dell’insediamento aveva fatto rumore il progetto di ampliamento della casa di riposo: «Adesso è tutto fermo, ma se ci sarà una proposta seria e soprattutto sostenibile, allora si vedrà. Altrimenti non se ne parla». A breve partiranno anche i lavori di sistemazione della Gavardina, già appaltati. E nel Piano al diritto allo studio si è deciso di potenziare l’assistenza ad personam. Ma il problema più grande? «Vorrei poter fare di più, ma ci sono dei limiti finanziari. Il bilancio è in ordine, ma la disponibilità economica è minima». •

Suggerimenti